Diciotto persone sono finite in manette questa mattina in diverse città italiane nel corso di un'operazione di polizia contro un'organizzazione criminale dedita al traffico ed allo spaccio di cocaina con "base" in provincia di Caserta e ramificazioni in diverse regioni.
Tra gli arrestati anche due sanniti: Nicola Macolino, 37 anni, e Basilio Tanzillo, 34 anni, entrambi di Solopaca.
Il personale della Squadra Mobile di Benevento, diretta da Giuseppe Moschella, insieme agli agenti del Commissariato di Telese Terme e di Castelvolturno, hanno eseguito nei loro confronti, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
I due uomini sono accusati di associazione a deliquere finalizzata allo spaccio ed al traffico di sostanza stupefacenti
Le indagini, portate avanti dal personale del Commissariato di Castel Volturno e delle Squadre Mobili di Caserta, Napoli, Milano, Udine, Ancona, Reggio Calabria e Benevento, coordinate dal Servizio centrale operativo, hanno scoperto che l'organizzazione a base familiare operava tra i comuni di Qualiano, Giugliano, Marano, Melito, Villaricca, ma con estensioni anche nella zona del casertano, e, precisamente, a Castel Volturno, Casal di Principe e di Trentola Ducenta.
Dalle indagini è emerso che i trafficanti di droga avevano stretti contatti con esponenti del clan dei casalesi e che l'organizzazione, nel corso delle conversazioni, faceva ricorso talvolta a un linguaggio criptico tipo "Stasera occorre acquistare una camera da letto" oppure "ho comprato 10 cd e 3 dvd, adesso occorre provarli".
Nel corso dell'operazione, che ha impiegato circa 150 uomini della Polizia, sono state sequestrate schede telefoniche usate per le conversazioni ed un ingente quantitativo si sostanze stupefacenti.
Alcuni arresti sono stati eseguiti anche in Lombardia, in Friuli Venezia Giulia, nelle Marche ed in Calabria.
Sono state eseguite 18 delle 20 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) emesse dal tribunale di Napoli su richiesta dei pm della Dda partenopea, Giovanni Conso, Federico Cafiero de Raho e Maurizio De Marco. Quattro delle persone finite in carcere sono donne.
Mancano all'appello Gaetano Brancato, morto nel 2008 e fratello di Mariano, ritenuto a capo del sodalizio criminale, ed un autotrasportatore beneventano, attualmente all'estero per lavoro.
Il blitz messo a segno conclude 4 anni di indagini coordinate dalla Dda di Napoli, scaturite da un'intercettazione telefonica.
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