Il sindaco Mastella ora invoca l'intervento della Regione per valutare la situazione del rischio idrogeologico in Campania
L'Emilia e Romagna insegna che non gestendo gli eventi poi ci si ritrova in ginocchio ed in effetti da quel lontano 2015 e dalla nostra alluvione nulla e' stato piu' fatto
Redazione
Benevento e buona parte del Sannio furono toccati in maniera decisa, con danni incalcolabili e mai risarciti, soprattutto alle attività produttive (il caso di Agrisemi Minicozzi nell'area industriale è eclatante), dall'alluvione del 2015.
Evento terribile ma niente, per continuità della pioggia, con quello che ancora insiste in Emilia e Romagna.
Pochi mesi fa, noi dicemmo che con quella nota inviata alla Stampa aveva messo le mani avanti, il presidente del Consorzio Asi, amico di Mastella e di De Luca, Luigi Barone, denunciò l'assoluta mancanza di intervento da parte delle istituzioni soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei fiumi: Tammaro, Sabato e Calore, che continuavano a rappresentare assenza totale di pulizia che potesse consentire, in presenza di piena, il transito dell'acqua senza fare eccessivi danni.
Insomma, se l'evento dovesse ripresentarsi, dice Barone e diciamo noi, non ci sarebbe motivo alcuno per farci pensare che i danni potrebbero essere minori.
Oggi, dopo quasi dieci anni dall'evento (ne sono passati 8) il sindaco Mastella, preoccupato, evidentemente, da ciò che vede in televisione e che è capitato in Emilia e Romagna, torna a mettere al centro dell'attenzione la questione della sicurezza di territori e di fiumi.
Lo stile è quello decisamente italiano: Pronti a lamentarci solo quando siamo "morsi" dall'evento salvo poi a tornare a dormire placidamente fino a che non se ne presenti un altro.
Mastella è entrato in carica nel 2016, l'anno successivo al nubifragio che mise in ginocchio anche Benevento (foto).
Da allora nulla è sostanzialmente cambiato e sono passati anche per lui ben 7 anni...
Ora ecco cosa afferma il sindaco della città.
"Serve un coordinamento istituzionale per un'azione di controllo sistematico sul reticolo idrico e per mettere in campo efficaci azioni di difesa del suolo.
Chiederó al presidente della Regione Vincenzo De Luca di convocare rappresentanze comunali e provinciali, università e strutture tecniche, onde valutare la situazione della Campania.
In modo particolare, quella delle singole realtà, dove la situazione idrogeologica presenta maggiori rischi.
Occorre creare uno spirito repubblicano tra le istituzioni per prevenire i disastri naturali e fare, senza farsi imprigionare dal partito del no, da burocrazie presuntuose e da comitati di presunti ambientalisti".
comunicato n.157069
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