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Benevento, 14-05-2023 10:52 ____
Rinnovata la tradizione della benedizione delle auto nella imminenza della festivita' di Santa Rita da Cascia detta degli impossibili
Don Teodoro Rapuano a proposito di viaggi ha ricordato quello della statua della Madonna delle Grazie che e' stata recentemente in 90 paesi del Sannio percorrendo in 7 giorni 950 chilometri. La gente ha bisogno di questi segni in tempi difficili
Nostro servizio
  

Rinnovata la tradizione della benedizione delle auto nella imminenza della festività di Santa Rita da Cascia, la santa protettrice detta anche della tutela dagli eventi impossibili.
Don Teodoro Rapuano, parroco di Santa Maria della Pace e di Santa Rita alla Pacevecchia, accompagnato dal diacono don Antonio Iacovella, è giunto, anch'egli come da tradizione, a bordo di un Maggiolino d'epoca con capote scoperta grazie anche al tempo che è stato clemente.
Solo minaccia, ma niente pioggia.
Non sono stati moltissimi gli automezzi che hanno raggiunto piazza Risorgimento, non più di quelli dello scorso anno, ma abbiamo viceversa notato più persone che hanno partecipato alla cerimonia di introduzione alla sfilata che ha poi portato auto e camion nei pressi del sagrato della chiesa dove c'è stata la benedizione.
Questa è un'antica tradizione di Benevento, ha detto don Teodoro.
Prima si svolgeva alla chiesa dell'Annunziata nella omonima via e poi c'era la sfilata delle auto lungo corso Garibaldi.
Da alcuni anni partiamo da piazza Risorgimento per raggiungere la nuova chiesa di Santa Rita dove è custodita la statua che da secoli Benevento venera come santa dei casi impossibili.
Quest'anno c'è qualche difficoltà in più per via delle leggi sulla sicurezza stradale e quindi tanti vostri colleghi non sono presenti.
Pregheremo anche per loro ma è giusto rispettare le regole che lo Stato impone per la nostra sicurezza.
Anche la preghiera che facciamo a Santa Rita e tramite essa al Signore, è certamente un qualosa che responsabilizza tutti noi in quanto cistiani che amano Gesù, la vita e quelle dei nostri frattelli. Questo ci responsabilizza.
Poi, ha aggiunto don Teodoro, fare una benedizione non significa sottoscrivere un'assicurazione sul nostro lavoro o sulla nostra vita.
Essa significa io mi impegno a fare il mio dovere e ad essere sempre attento ed a rispettare le regole per la sicurezza di tutti.
Le vostre macchine sono molto belle. Complimenti, ha detto il parroco rivolto agli autisti presenti. Vi vedo sempre molto gelosi dei propri mezzi che sono peraltro tenuti sempre molto in ordine anche perché essi per il 90% sono le vostre case.
Su questi automezzi svolgete gran parte della vostra vita.
Ed è bella anche la solidarietà che manifestate durante il vostro lavoro e cioè quella di aiutarvi a vicenda.
A volte siete anche un po' oltraggiati perchè caso mai gli altri automobilisti alla guida delle auto hanno fretta e hanno fastidio ad avervi davanti sulle strade.
L'importante però è essere, anche in quel caso, responsabili ed educati nei confronti di chi ha poca pazienza.
Don Teodoro Rapuano che è stato il "motore" anche del viaggio della statua della Madonna delle Grazie, ha detto che con questa stessa macchina, quellòa del Centro "La Pace" che oggi ha ospitato la statua di Santa Rita, è stata svolta la peregrinazione portando la Madonna delle Grazie in 90 paesi dell'arcidiocesi.
In 7 giorni abbiamo percorso 950 chilometri.
Per voi questa è una piccola cosa...
In tutti quei giorni abbiamo scoperto che la gente ha bisogno di questi segni.
Abbiamo visto le persone commuoversi ed affidarsi a Maria.
Abbiamo notato la necessità di dare un segno di speranza. Molti, infatti, hanno detto: Almeno la Madonna si è ricordata di noi ed è venuta a trovarci in questi nostri paesi che si sono oramai del tutto spopolati.
La partecipazione è stata tanta ma ci siamo accorti che le folle di una volta non ci sono più.
Questo non perché manca la Fede ma, per come detto, i paesi si sono spopolati, mancano i giovani.
E' stato un momento di verifica della Fede, questo sì.
Dobbiamo pregare anche per questo.
Il lavoro non scende dal cielo, ha proseguito don Teodoro.
Esso va cercato e tutti sono dignitosi e nobilitano l'essere umano.
Per questo motivo molti lasciano il nostro paese e vanno a cercare lavoro altrove. Non dobbiamo però perdere la speranza perché le nostre realtà sono belle ed anche grazie al vostro lavoro voi le fate conoscere in altre parti dell'Italia e del mondo.
Se questo mezzo rappresenta buona parte della vostra casa, c'è poi il ritorno in quella fatta di mattoni dove c'è chi vi aspetta. Lì ci sono i vostri familiari che trepidano per voi e per questo aumenta in voi anche il senso di responsabilità quando siete alla guida di questi automezzi, ha concluso don Teodoro.
A prendere brevemente la parola per un saluto è stata quindi Lia La Motta, presidente dell'Automobil Club Italia.
Avete offerto queste ore a Santa Rita, ha detto il presidente e questo si rifletterà senz'altro sul vostro lavoro della settimana.
Le nuove disposizioni vi impongono anche nuovi orari di lavoro nelle vostre azienda e cioò vi chiederà anche di rivedere anche il vostro impegno organizzativo.
E dunque vi ringrazio per la vostra partecipazione.
Siete ancora una risorsa per tutti noi.
A questo punto, scortata dall'auto della Polizia Municipale, la lunga teoria di mezzi, a clacson che hanno suonato a distesa, si è mossa da piazza Risorgimento fino a giungere alla Pacevecchia.
Anche quest'anno la tradizione è stata rispettata e la devozione alla Santa degli impossibili è stata rinnovata.

   

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.156910




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