"...ho sempre creduto che dai banchi di opposizione non si fanno solo contrapposizioni ma anche controproposte" ha affermato Costanzo su "Gazzetta"
Queste giuste parole, proferite dall'ex parlamentare europeo presuppongono una visione della competizione politica democratica nella quale il potere non e' visto come un fine ma come un "mezzo" per realizzare il fine, commenta Giovanni Mazzone
Redazione
Giovanni Mazzone (foto) ha commentato l'articolo che abbiamo pubblico a firma di Roberto Costanzo.
"...io ho sempre creduto che dai banchi di opposizione non si fanno solo contrapposizioni ma anche controproposte".
Così Roberto Costanzo, da un articolo apparso su "Gazzetta di Benevento".
Queste giuste parole, proferite dall'ex parlamentare europeo - scrive - presuppongono chiaramente una visione della competizione politica democratica nella quale il potere non è visto come un fine ma come un "mezzo" per realizzare il fine.
Tale visione, d'altronde, non è forse la stessa che emergeva dalle parole di Berlinguer nella storica intervista di Eugenio Scalfari fatta più di quarant'anni or sono?
Ecco la "questione morale" che lui poneva: i partiti politici italiani concepiscono il potere fine a sé stesso.
E' in questa prospettiva che vanno considerati il bipolarismo voluto da Berlusconi e la legge sull’elezione diretta dei sindaci.
Ma al di là di un iniziale entusiasmo, non si è fatto molto lungo questa direzione, anzi talora temo perfino che siamo ritornati indietro.
La politica rimane lotta per il potere fine a sé stesso.
Lo vediamo, attualmente, sul piano nazionale, là dove, in luogo di risposte qualificate e calibrate, troviamo un anacronistico ritorno dell'ideologia.
Sul piano dei governi locali, poi, le cose non vanno certo meglio.
Dopo aver amministrato per cinque o dieci anni, nessuno si ferma e in modo trasparente, chiamando i cittadini in ripetuti incontri, verifica se è stato raggiunto quel "fine" per cui si chiedeva il governo della comunità. Così fan tutti.
Chissà quanto, al di là dei demeriti dei partiti e delle forze sociali, vi abbiamo contribuito anche noi cittadini, non pretendendo coerenza in tali cose.
Non abbiamo dato importanza alla creazione delle condizioni necessarie nell’ambito delle quali ciò potesse accadere, lo credevamo un discorso che riguarda i partiti.
Non ci rimane che sperare nel prossimo futuro.
Noi italiani, di solito, i problemi che abbiamo finalmente inquadrato, li risolviamo cinquant'anni dopo".
comunicato n.156731
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