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Benevento, 22-05-2010 19:40 ____
I Vescovi di tutta la Campania rendono omaggio alla beatificazione di Teresa Manganiello
Le virtù eroiche della giovane Teresa che dormiva sui cardi e che digiunava abitualmente in segno di modestia, narrate dal postulatore mons. Luigi Porsi. GUARDA TUTTE LE FOTO
di Diego De Lucia
  

"Ora è Beata".
Con queste parole si è vissuto il momento più importante, in una ventosa piazza Risorgimento di Benevento, della cerimonia di beatificazione di Teresa Manganiello.
Al rito, durato oltre due ore e presieduto da mons. Angelo Amato, arcivescovo titolare di Sila, prefetto della congregazione delle cause dei santi, delegato dal papa Benedetto XVI, hanno assistito in alcune migliaia, almeno ottomila, che erano stati sistemati davanti all'immenso palco realizzato per l'occasione in un'area della piazza parallelamente al lato lungo dell'edificio della Scuola Elementare "Mazzini" e rivolto verso l'edificio della ex Banca d'Italia e il viale Mellusi.
Concelebrante l'arcivescovo metropolita di Benevento, mons. Andrea Mugione. Era presente sul palco l'intero corpo sacerdotale di Benevento e Avellino, oltre ai vescovi di tutta la Campania.
Presenti anche le autorità religiose, civili e militari del Sannio e tra questi: il sottosegretario Pasquale Viespoli, il prefetto Michele Mazza, il questore Alberto Intini, i parlamentari, i consiglieri regionali, il sindaco, il presidente della Provincia.
Il servizio d'ordine con la Polizia Municipale e le Forze dell'ordine statali, ha funzionato alla perfezione nella gestione della piazza e delle strade adiacenti: i volontari, per lo più giovanissimi, che si sono prodigati per l'intera giornata a regolare l'arrivo dei fedeli e la loro sistemazione nell'area loro riservata e contrassegnata da vari colori, hanno svolto un lavoro di supporto davvero egregio.
I disagi al traffico cittadino, interdetto per tutta la mattinata in alcuni punti nevralgici, sono stati tuttavia notevoli, anche per la mancanza di aree di parcheggio adeguate ai bisogni della giornata ed alla partecipazione popolare. Non si sono segnalate, comunque, proteste o incidenti per questa limitazione. 
La cerimonia è cominciata alle 16.10, con un lievo ritardo, dunque, rispetto al previsto.
Mons. Mugione ne ha segnato l'avvio domandando umilmente al Sommo Pontefice di voler includere nel novero dei Beati Teresa Manganiello. Il postulatore della Causa canonica della beatificazione, mons. Luigi Porsi, ha
descritto le virtù conquistate in vita da Teresa Manganiello.
Nata nel 1849 nella cittadina di Montefusco, a pochi chilometri da Benevento, da un'umile famiglia di contadini, e morta a soli 27 anni, Teresa Manganiello fu descritta dai suoi biografi, che la conobbero, come fermamente dedita all'ascesi francescana ed alla continua ricerca di Dio, mentre non disdegnava mai opere di carità nei confronti di quanti versavano in condizioni economiche peggiori delle sue (che certo non erano floride, essendo i suoi genitori impegnati anche a portare avanti una famiglia molto numerosa).
Di lei sono state raccolte testimonianze che la vedevano sempre fermamente contraria ad ogni manifestazione di immodestia e di ricerca delle ricchezze: dopo il voto di castità pronunciato a 14 anni, a 18 entrò nel Convento dei Cappuccini di Montefusco.
Mons. Porsi ha ricordato come la giovane Teresa dormiva sui cardi e che non mancava mai, prima di raggiungere la chiesa per le funzioni religiose, di preparare da mangiare per tutta la sua famiglia, mentre lei digiunava abitualmente in segno di modestia. Pur essendo affetta dalla malattia endemica del suo secolo, cioè la tubercolosi, non si ricordano, né alcuno mai ascoltò da lei, lamenti per la sua condizione. 
La figura di Teresa Manganiello da subito lasciò una profonda impronta nella coscienza, nel ricordo e nella stessa vita di molti concittadini, tanto che fu indicata da padre Lodovico Acernese, che la conosceva bene e ne ammirava la fede cristiana, quale ispiratrice delle Suore Immacolatine.
Mons. Porsi ha concluso il suo intervento definendo la nuova Beata "un gioiello di Grazia".
Il prefetto Amato ha quindi letto, durante la solenne Cerimonia, la Lettera Apostolica di Papa Benedetto XVI.
"Noi - ha scritto il Santo Padre - accogliendo il desiderio del nostro fratello Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento, dei fratelli nell'Episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi con la nostra Autorità Apostolica, concediamo che la venerabile Serva di Dio Teresa Manganiello, vergine, terziaria francescana, ispiratrice della Congregazione delle Suore Francescane Immacolatine, che ha dedicato la sua breve esistenza alla preghiera, alla penitenza ed all'aiuto per i bisognosi, d'ora in poi, si possa celebrare la sua Festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto ogni anno il 15 maggio.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Dato a Roma presso San Pietro il 15 maggio dell'Anno del Signore 2010, Sesto del Nostro Pontificato, Papa Benedetto XVI".
A quel punto è stata scoperta una immagine della nuova Beata che è stata srotolata alle spalle del grande palco. Uno scrosciante applauso da parte dei devoti presenti ha salutato questo momento tanto atteso.
E' quindi iniziata la Messa vera e propria.
Nell'omelia, il prefetto mons. Amato  ha voluto raffigurare la nuova Beata con tre parole: "Preghiera, penitenza e carità".
"Aver beatificato Manganiello - ha continuato il prefetto - costituisce una gioia sia per la intera Chiesa beneventana che per quella irpina. La Beata aveva sempre sulla bocca la parola di Dio: in realtà già sulla vita terrena, Manganiello viveva in Paradiso in comunione con Dio".       
Tutta la Cerimonia si è svolta in perfetto ordine, a parte qualche marginale ed irrilevante incidente, soprattutto al termine della stessa, per via dell'inevitabile accalcarsi per il deflusso della gran massa di persone accorse nella centrale piazza cittadina.
Molto ha aiutato per il buon andamento della manifestazione religiosa sia il maxischermo allestito accanto al palco principale, che ha consentito a tutti di seguire meglio la cerimonia, sia l'assenza, nonostante le possenti nubi che hanno coperto il cielo per tutto il pomeriggio, della temuta ed annunciata pioggia.  
La nuova Beata è stata salutata con forti manifestazioni di devozione e di affetto da parte di fedeli venuti da più parte della Regioni e fuori, nonché ovviamente dalla vicina Montefusco.
Noi abbiamo raccolto la testimonianza di Ermanno D'Alfonso, uno dei tanti presenti in piazza.
Egli ci ha detto di aver avuto il primo contatto spirituale con Teresa Manganiello nel 1971: a seguito di un incidente, in Roma, quest'uomo è stato per alcuni minuti in arresto cardiocircolatorio.
Pur essendo stato prontamente soccorso, i sanitari disperavano addirittura di salvarlo, al punto che avevano già informato i parenti che avrebbero dovuto prepararsi al peggio.
Sono stati proprio i parenti ad implorare l'intercessione di Teresa Manganiello per salvare la vita al proprio congiunto e a restituirlo al loro amore: e così, misteriosamente per la scienza, l'uomo si risvegliò ed infine guarì.
D'Alfonso ci ha detto di ritenersi un miracolato della nuova Beata: è venuto a Benevento proprio per rendere omaggio a Manganiello e per ringraziarla ancora una volta.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

Le foto sono di Antonio Caporaso per "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                       Le forze di polizia

 

 

                                     

comunicato n.15666




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