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Benevento, 18-01-2023 19:43 ____
Siamo tutti soddisfatti. Le Istituzioni hanno confermato che bisogna tenere puliti i fiumi e che lo si puo' fare premiando le ditte che vi lavoreranno
Ma queste "certezze" non ce le avevano prospettate gia' 7 anni fa, subito dopo la terribile alluvione del 2015? E da allora quali interventi concreti sono stati fatti magari per dare tranquillita' vera agli imprenditori di Ponte Valentino o agli abitanti di contrada Pantano?
Nostro servizio
  

Siamo d'accordo che in Italia tutto ciò che è eccezionale e straordionario alla fine diventa ordinario, ma c'è o ci dovrebbe essere un limite a tutto.
Da ieri pomeriggio e per buona parte della notte, un violento temporale sostenuto da un vento forte, ha sferzato anche il Sannio ed il suo capoluogo.
Non c'era bisogno di immaginare dove si fossero verificati i danni maggiori perché vi era la certezza a cominciare del sottopasso di via Compagna, a quello di Pantano, all'area di Ponte Valentino (foto) o di via Ponticelli e così via.
Tutti luoghi noti.
I fiumi si sono ingrossati fino a fare paura e qui la mente è andata a quella terribile notte del 2015.
Pari pari, tutte le cose dette in quelle ore terribili di 7 anni fa, sono state ripetute tra ieri ed oggi dai rappresentanti delle istituzioni, compresa la necessità che vengano ripuliti gli alvei dei fiumi per la parte che essi attraversano la città e la sua parte abitata.
Questa pratica è di una necessità estrema perché significa innanzitutto riportare l'altezza dell'alveo al livello di sicurezza che è rappresentato dagli argini e dalla distanza che deve rimanere molto elevata tra il pelo dell'acqua ed il filo del muretto dell'argine, e poi perché permette un deflusso rapido dell'acqua che in maniera copiosa aumenta con l'intensificarsi della pioggia.
Per tenere puliti i fiumi occorre che non ci siano alberi o rifiuti, o tronchi o quant'altro lungo il percorso ma occorre anche che venga prelevata la sabbia che si deposita anche quando non c'è tempesta ma per il semplice passaggio di acqua che deposita ciò che trasporta.
Che cosa è stato fatto dal 2015 per fare in modo che questa azioni necessarie si ponessero in essere?
Praticamente nulla.
Lo ha detto qualche settimana fa, mettendo le mani avanti scrivemmo noi, anche il presidente del Consorzio Industriale Luigi Barone, lo ha denunciato con grande forza oggi Antonio Minicozzi, un imprenditore di pregio che fu colpito in maniera terribile dai danni dell'alluvione del 2015.
Nella sua azienda a Ponte Ventino, nell'area dove Barone è il presidente, l'acqua arrivò fino a circa 4 metri di altezza distruggendo tutti.
E non fu la sua l'unica azienda ad essere messa in ginocchio.
Venti milioni di danni, disse all'epoca Minicozzi.
Non ha avuto alcun rimborso malgrado le bugie dette dalla Regione e dal Governo.
Oggi l'argomento della pulizia dei fiumi è tornato all'attenzione del Tavolo tecnico convocato alla Provincia.
Si è detto quello che fu ripetuto 7 anni fa e cioè che bisogna dare la possibilità alle ditte autorizzate a ripulire i fiumi traendone come vantaggio i reflui recuperati (sabbia e brecciame innanzitutto) e che possono poi o usare nei loro stabilimenti o venderli a chi questi materiali li lavora e rifarsi delle spese.
In questo modo alla pubblica amministrazione non costerebbe nulla la pulizia dei fiumi.
Ed è fatta, cioè se ne è parlato.
E stiamo tutti meglio perché abbiamo dimostrato di essere sul pezzo, come si dice nel gergo che più ci appartiene.
Poi magari, ci auguriamo, non ci saranno più eventi così importanti, forse nevicherà e gelerà e si parlerà di sale, mai sufficiente alla bisogna, e d'altro.
Poi arriverà la primavera e ne parleremo nuovamente il prossimo autunno inverno o addirittura in estate se ci dovesse essere un temporale impertinente che ci metterà in ginocchio.
Si riparlerà allora della pulizia dei fiumi e dei canali...
Talvolta bisogna veramente dire che ci meritiamo ciò che ci succede.

comunicato n.154580




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