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Benevento, 17-01-2023 14:22 ____
Mentre i pazienti soggiornavano nel Pronto Soccorso sulle barelle e nelle ambulanze il direttore generale, Morgante presentava... il calendario!
Uno schiaffo ben assestato verso chi in quelle stesse ore a pochi metri di distanza, lottava contro le vicissitudini della quotidiana sofferenza umana. Fino a quando la sanita' sara' gestita dalla politica, si puo' essere certi che si rimarra' nello stagno, commenta Peppino De Lorenzo che di De Luca dice: Il peggiore in assoluto
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo che, negli anni trascorsi, è stato l'artefice di tante rivendicazioni in campo sanitario, dopo un lungo silenzio in tema, ritorna, ancora una volta, a parlare dell'argomento.
E' stata la conferenza dei sindaci, programmata per ieri, e non più tenuta per l'assenza del direttore generale dell'Azienda Ospedaliera San Pio", Morgante, a stimolare il suo intervento.
Quello di De Lorenzo è un severo grido d'allarme che invita ad una riflessione attenta.
"Ho indugiato a lungo prima di analizzare, è ovvio dal mio modesto angolo visuale, la disastrosa situazione in cui versa la sanità nel nostro territorio.
Condivido appieno le prese di posizione, sacrosante e giuste, di quanti, l'uno dopo l'altro, sono intervenuti in queste settimane evidenziando, segnatamente, lo stato in cui si trova il Pronto Soccorso del "Rummo".
Prese di posizione tutte condivisibili, appunto, quelle di Rubano e Matera, rappresentanti parlamentari del territorio, Nicola Boccalone, già direttore del nosocomio cittadino, Luca Milano, vice presidente dell'Ordine dei Medici, Guido Quici, sindacalista, e giù di lì.
Giusto anche il grido di allarme di ieri di Gino Abbate.
A lui mi lega una consolidata amicizia e deve ricordare che, nel silenzio generale, con Ferrante, fui proprio io a sostenerlo, attraverso "Gazzetta".
Mastella, da parte sua, con il potere che gli conferisce la legge, aveva intenzione di convocare la conferenza dei sindaci, ma, a quanto è dato sapere, il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera "San Pio", Morgante, ha preferito non intervenire.
Il che è gravissimo.
Quindi, in ultimo, nulla si muove concretamente e qualora vi sia necessità d'urgenza, prima di approdare al Pronto Soccorso, è utile affidarsi, almeno per chi è credente, alla misericordia divina.
In quelle mura ho trascorso la vita intera e, per questo, comprendo appieno lo stato di difficoltà in cui sono costretti ad operare medici ed infermieri.
A loro rivolgo, con purezza di intenti, tutta la mia convinta solidarietà.
Malgrado i sacrifici, in ultimo, dovendo operare in condizioni tanto compromesse, ogni sforzo viene vanificato, esposti come sono, tra l'altro, a pericoli e richieste di ogni genere dall'utenza spesso inferocita.
Non bisogna più indugiare, ma porre in campo, da subito, soluzioni concrete ed indifferibili.
Quando, in anni oramai lontani, in una solitudine assordante, lanciavo, in svariate situazioni, il grido d'allarme, non solo non fui ascoltato, ma addirittura colpito senza pietà. Quello era l'inizio dell'attuale situazione.
Fino a quando la sanità sarà gestita dalla politica, si può essere certi che si rimarrà nello stagno.
I direttori generali, anche gli attuali, Morgante e Volpe, è inutile negarlo, sponsorizzati dal referente politico di turno, arrivano qui da noi e ritengono di essere degli onnipotenti.
Quando vanno via, già il giorno dopo, vengono dimenticati per sempre, senza che residui traccia alcuna del loro passaggio.
Pochi giorni or sono, mentre i pazienti soggiornavano nel Pronto Soccorso sulle barelle e addirittura nelle ambulanze, sei o sette in fila, il direttore generale, Morgante, si intratteneva in un incontro con i giornalisti (foto) e non solo per presentare il calendario del nuovo anno.
Uno schiaffo, quest'ultimo, ben assestato verso chi, in quelle stesse ore, a pochi metri di distanza, lottava contro le vicissitudini della quotidiana sofferenza umana.
Personalmente, darei vita ad un incontro diverso. Quello che vedrebbe tutti insieme riuniti, medici ed infermieri operanti nel Pronto Soccorso, magari in presenza della stampa, al fine che la città conosca questi operatori sanitari che, in situazioni disastrose, sacrificano se stessi per soccorrere chi ha bisogno. Sì, personale eroico, non capito e gratificato a sufficienza.
Mentre si parla, a gran voce, del "Rummo", si dimentica la situazione dell'Asl.
Qui, tutto passa sotto silenzio, ma la situazione è della stessa criticità.
Il direttore generale Volpe, tanto osannato, non si accorge o finge di non accorgersi del malcontento di molti dipendenti, non si accorge o finge di non accorgersi delle lotte intestine esplose in alcuni settori, non si accorge o finge di non accorgersi che, per praticare alcune indagini, il paziente è costretto ad aspettare mesi.
In definitiva, la situazione della sanità, qui da noi, deve essere affrontata senza ulteriori indugi.
Il presidente Vincenzo De Luca rimane, al confronto con i suoi predecessori, il peggiore in assoluto.
In questo momento, mi ritorna alla mente la sera in cui, per le primarie, venne a Benevento.
La stragrande maggioranza dei rappresentati politici della sinistra si schierarono con Cozzolino.
Quella sera, a cena, con De Luca, ci trovammo in pochissimi. Ci contavamo.
Lui, seduto accanto a me, mi disse: "Prosegui le tue rivendicazioni  e continua a credere in una sanità migliore. Qualora eletto, ti sosterrò con tutto me stesso. Ti farò vedere cosa farò".
A distanza di anni, ho visto, e con me tanti, cosa ha fatto.
Un disastro".

comunicato n.154541




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