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Benevento, 05-01-2023 09:17 ____
L'ipotetico "lerciume" non fa altro se non aggravare il sospetto che vi sia qualcosa che si voglia tenere riservato, se non nascosto
Valentino Soreca commenta la frase di Antonio Capuano che ritiene che i panni sporchi vadano lavati in famiglia e non sui giornali. Voglia il sindaco Mastella, al suo ritorno dalla Florida approfondire cosa sia accaduto o sta accadendo all'interno della sua Amministrazione
Redazione
  

Valentino Soreca (foto) interviene in riferimento ai paventati malumori in seno alla maggioranza che governa l’Amministrazione comunale di Benevento.
"Caro direttore - ci scrive - in qualità di cittadino, nonché di coordinatore regionale dell'Associazione "Radici", sono venuto a conoscenza di una frase riportata a mezzo stampa e attribuita al consigliere comunale Antonio Capuano: "Alcuni consiglieri comunali hanno problemi fisiologici, i panni sporchi si lavano in famiglia" (avrebbe detto).
Non volendo pensare che il consigliere Capuano, visto negli anni la sua vasta esperienza non solo come consigliere eletto ma anche come componente di varie sigle e compagini politiche, sia del tutto ignorante sul ruolo dei rappresentanti eletti dal popolo, voglio credere (preferisco credere) che abbia del tutto e momentaneamente frainteso tale ruolo.
La casa comunale o se si preferisce la "casa del popolo" non è la residenza privata di una particolare "famiglia politica" per cui se panni sporchi vi sono, e dalla nota pubblica di Capuano sembrerebbe che ve ne siano non pochi, non vanno lavati in privato ma di essi se ne deve dare conto alla cittadinanza tutta.
Per cui l'affermazione a mezzo stampa, che sembra confermare l'ipotetico "lerciume", non fa altro se non aggravare il sospetto che vi sia qualcosa che si voglia tenere riservato, se non nascosto, su cui sarebbe opportuno approfondire se non, addirittura, indagare.
Che la discussione non sia prettamente partitica ma legata ai ruoli amministrativi ricoperti dagli interpreti, lo si evince anche dal botta e risposta sull'argomento (vedi dichiarazione dei consiglieri comunali che hanno replicato).
Voglia il sindaco di Benevento, al suo ritorno dalla Florida (dove, rovinandogli le ferie, anche di notte è stato infastidito per tali questioni), approfondire cosa sia accaduto o sta accadendo all’interno della sua amministrazione e chiedere, all'oggi vice presidente della Provincia, il significato della sua dichiarazione ed, eventualmente, prenderne gli opportuni provvedimenti al fine di rasserenare il malcontento cittadino che, in questi giorni, si arricchisce anche di discussioni su particolari coincidenze o combinazioni che vedono direttamente o indirettamente (parenti ed altro) alcune figure amministrative poste in relazione ad assegnazione di posti di lavoro e non solo attraverso la partecipazione di pubblici concorsi o attraverso aziende direttamente o indirettamente collegate all’amministrazione comunale.
In un particolare momento in cui la città si sta svuotando di forza giovanile costretta a separarsi dalla famiglia per "espatriare" alla ricerca di un lavoro, il fatto che in questo periodo la fortuna sembra aver voluto baciare non solo interpreti diretti ma anche nuore, figli, amici ed altri legami parentali o sentimentali con appartenenti a questa amministrazione, amareggia e non poco chi questa città con dignità la vive nelle sue difficoltà economiche e sociali.
Risuona preoccupante quella che fu la "denuncia" del sindaco di Benevento quando nel febbraio 2020 (precisamente tre anni fa) parlava di "arraffa arraffa" e "succhiaruote" quando a livello nazionale, presentando le proprie dimissioni, dichiarò: "Io non sono uno che tiene tutto per sé ma questi chiedono e pretendono sempre di più, troppo".
Se da allora nulla è cambiato ed anzi la cosa sembra precipitare ancora più, ne tragga le deduzioni del caso, di una eventuale "sporcizia" faccia pulizia, conferendo tutti a casa e si rimetta alla volontà popolare (questa volta, possibilmente, con decisione convinta ed irrevocabile)".

comunicato n.154335




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