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Benevento, 01-10-2022 17:53 ____
La Corte di Appello di Napoli ha assolto con formula piena Franco Nardone gia' segretario generale della Provincia
L'accusa era quella di aver illecitamente dichiarato, abusando dei propri poteri, la decadenza di Alfredo Cataudo da presidente del Consiglio di Amministrazione e direttore della societa' Asea
Redazione
  

La Corte di Appello di Napoli, Sezione I Penale, ha assolto con formula piena Franco Nardone (foto), già segretario generale della Provincia, dall'accusa di aver illecitamente dichiarato, abusando dei propri poteri, la decadenza di Alfredo Cataudo da presidente del Consiglio di Amministrazione e direttore della società Asea, interamente partecipata dalla Provincia e dunque soggetta al controllo della Rocca dei Rettori.
La magistratura napoletana ha quindi confermato la sentenza del Tribunale di Benevento del novembre 2020 ed ha ritenuto "infondati" gli appelli che erano stati proposti sia dalla pubblica accusa che dallo stesso Cataudo, quale parte civile, al punto che lo stesso è stato anche condannato a pagare le spese di giudizio.
I fatti all'attenzione della Corte di Assise risalgono al 19 luglio 2016, allorché, come si ricorderà, Nardone sottoscrisse il provvedimento di decadenza di Cataudo dalle cariche nell'Asea a conclusione di un procedimento di rito volto ad accertare le cause in incompatibilità e inconferibilità degli incarichi pubblici a carico dello stesso Cataudo.
Il provvedimento firmato da Nardone, che ne aveva facoltà, fu duramente contestato dall'interessato che tra l'altro sostenne fosse il frutto di una manovra politica finalizzata ad escluderlo dagli organi decisionali della società Asea avendo Cataudo di fatto rifiutato di appoggiare il Pd all'epoca al Governo della Provincia.
Ne nacque una pesante polemica anche sui social nei confronti di Nardone che peraltro venne accusato dalla magistratura di aver agito contro gli interessi pubblici e l'imparzialità della pubblica amministrazione, che avrebbe invece dovuto tutelare proprio a ragione del suo incarico all'interno della Provincia..
Fu anche chiesto nel corso del procedimento penale la condanna di Nardone ad un anno di reclusione.
La Corte di Appello napoletana, però, ha rigettato gli appelli di Cataudo, difeso dall'avvocato Sergio Rando, e confermato, assolvendolo con formula piena, le buone ragioni di Nardone, difeso dagli avvocati Italo Palumbo e Francesco Del Grosso.
In particolare la Corte ha, tra l'altro, evidenziato che manca la prova di qualunque contatto tra gli esponenti politici del Pd e lo stesso Nardone, cosi come aveva già stabilito il Tribunale beneventano che aveva mandato assolto l'imputato perchè il fatto non sussiste.
Al termine di un'ampia disamina delle atti e provvedimenti in giudizio, la Corte di Assise scrive in sentenza che: le circostanze "non lasciano dubbio alcuno in ordine al giudizio di assoluzione formulato dal giudice di prime cure (cioé dal Tribunale di Benevento, ndr), che va pertanto confermato.
L'irrilevanza penale della condotta posta in essere dall'imputato richiede una pronuncia di assoluzione con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste".

comunicato n.152515




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