Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 1884 volte

Benevento, 01-12-2021 13:02 ____
A Pietrelcina la storia di una fotografia che compie 100 anni
Una ricerca approfondita e degna di una particolare indagine storica ha riportato alla luce l'importante documento con la presenza di 378 cittadini pietrelcinesi immortali dallo scatto di una macchina fotografica dell'epoca
Redazione
  

In occasione della festa patronale in onore di Maria Santissima della Libera il 3 dicembre, oltre al programma religioso vi è una particolare e significativa ricorrenza storica.
Si tratta di una ricerca posta in essere dal gruppo dell'Archeoclub d'Italia, sede di Pietrelcina, guidata dal presidente Paolo Tresca, come pure dal Civico Museo di Pietrelcina e naturalmente dall'Amministrazione comunale e dall'Assessorato alla Cultura presieduto da Domenico Rossi.
Parliamo, fa sapere il collega Lino Santillo, della storia di una fotografia del 3 dicembre 1921, per cui quest'anno il 3 dicembre 2021 ricorrono ben 100 anni.
Una ricerca approfondita e degna di una particolare indagine storica che ha riportato alla luce l'importante documento con la presenza di 378 cittadini pietrelcinesi immortali dallo scatto di una macchina fotografica dell'epoca.
"L'Associazione - ha dichiarato il presidente, Paolo Tresca - a cento anni di distanza da uno storico "scatto" riguardante Pietrelcina, ha inteso produrre un piccolo lavoro commemorativo che sarà distribuito nel giorno della festa patronale.
Dati i tempi, non abbiamo ritenuto opportuno dar vita ad un convegno o altre manifestazioni nella sala della sede, in ottemperanza alle disposizioni di legge e alla normativa anti Covid".
Di grande valore storico non solo la foto dei cittadini pietrelcinesi, ma anche del significativo documento.
Trecentosettantotto i fortunati che furono immortalati in quella istantanea del 3 dicembre 1921, figure destinate a non smarrir­si mai più nei "meandri” del tempo, uomini e donne, i cui volti sarebbero rimasti per sempre impressi tra le righe della storia di Pietrelcina.
Non sappiamo chi fosse l’autore dello scatto, un fotografo di Benevento oppure il cavaliere Giovanni Straniero, da qualche anno in paese, impegnato nell'ufficio del telegrafo e padre di quel Mario Straniero che di lì a poco, con il suo studio fotografico in corso Padre Pio, ci avrebbe regalato una serie di epiche immagini del nostro paese.
Quell'anno, la festa patronale in onore della Madonna della Libera dovette essere particolarmente sentita se lo stesso Padre Pio, qual­che giorno dopo, chiese "A Pietrelcina come è andata la festa?" al confratello e compaesano padre Bernardo Masone, recatosi in paese per consegnare "i cingoletti e gli abitini" per "i novelli figliuoli di San Francesco" (era stato istituito il Terz'Ordine francescano).
La processione in onore di Maria Santissima della Libera all'epoca si teneva di giorno e sembra che la preparazione stessa dell'evento fotografico fosse stata curata nei minimi dettagli.
Il corteo, giunto all’altezza di corso Umberto I, in prossimità della salita che con­duce alla Chiesa Madre, si blocca: tutti sono in posa davanti alla macchina fotografica collocata verosimilmente su uno dei balconi nei pressi della "basolata".
Al centro lei, la Mamma Celeste, vestita a festa col suo manto dorato.
L'obiettivo non riesce a contenere la folla di fedeli, ma lascia intravedere un sincero spaccato di vita pietrelcinese: alcuni "pìennici" di pomodori sono appesi ai lati di un balcone dal quale si sporgono curiosi e fedeli, alla grata di una finestra si arrampicano dei giovanotti, una "scella" di baccalà pen­de dal portone di un esercizio commerciale.
Diffidenza, curiosità e stupore traspaiono in molti di quei volti consumati dal tempo e dalla fatica dei campi; c'è chi si impedisce davanti alla "novità tec­nologica" e chi, invece, distratto, si muove ignorando le direttive impartite dal fotografo. I
In primo piano probabilmente la figura del sindaco, Rodrigo Orafa (1), sorpreso di spalle in quanto ancora in­tento a catechizzare i presenti in vista dello scatto; ben visibìli un frate con la barba, riconducibile per le fattezze a Padre Agostino da San Marco in Lamis (2), anche lui a Pietrelcina per il novello Terz'Ordine, ma soprattutto per omaggiare la "Madunnella" del suo figlio spirituale.
A fianco, il vescovo Alessio Ascalesi (3) e più destra il viceparroco ed economo don Nicola Caruso (4).
Dietro al vescovo si scorge il volto di una persona apparentemente incurante dell'evento, il parroco don Salvatore Pannullo (3); quest'ultimo, forse per una forma di disappunto verso la "parentesi laica”, o a causa della sua progressiva cecità sembra volgere il viso altrove. Ai lati della statua si distinguono due militari del Regio Esercito (5 e 6); dinanzi a essa, invece, spiccano alcuni notabili e probabilmente dei membri della "Società della festa" o della Congrega di Carità, il cui presidente era Andrea Cardone.
Sulla destra un per­sonaggio (7) regge la croce astile; ci piace ricondurre questa figura a quella del sagrestano dell'epoca Michele Pilla, oppure a quella di qualche membro della Congrega di Carità come Pennisi Carmine di Pasquale o Masone Gio­vanni di Domenico; poco più in là un carabiniere (8).
Sull'estrema destra si distingue qualche elemento della banda reggimentale che solitamente veniva ingaggiata per l'occasione; in primo piano risaltano un uomo che indossa un mantello impellicciato e due fanciulli ben vestiti (9), a seguire, un distinto signore coi baffi che sappiamo essere Giuseppe Petrone (10); infine, tra i ragazzi, si riconosce Camillo Cardone (11), padre di Sisto detto "Cecatiello".
La foto non ritrae solo dei volti meravigliati, ma lascia intravedere l'anima, il cuore delle persone ferme davanti all'obiettivo.
L'immobilità della posa, infatti, è bilanciata dalla carica devozionale che si imprime nella memoria e giunge fino a noi, nonostante lo scorrere del tempo.
Permane il senso di appartenenza e d'identità scolpito nei sorrisi accennati e in quegli sguardi consapevoli del fatto che la "Madunnella", tanto cara a Padre Pio, avrebbe continuato ad accompagnare e proteggere Pietrelcina e il suo popolo devoto".

comunicato n.145552




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 401900079 / Informativa Privacy