Don Nicola De Blasio al giudice del Tribunale di Napoli conferma la sua tesi originaria. Nessuna diffusione di materiale pedopornografico
L'episodio della divulgazione, che gli e' costato l'arresto dai domiciliari al carcere, sarebbe datato a febbraio scorso. Gli avvocati Vincenzo Sguera e Massimiliano Cornacchione hanno gia' presentato richiesta per la fissazione del Riesame
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Il travaglio giudiziario di don Nicola De Blasio prosegue.
Si andrà al Tribunale del Riesame probabilmente verso la fine della settimana prossima (dieci giorni da ieri).
Stamane il suo interrogatorio, che si è svolto in videoconferenza con il giudice per le indagini preliminari di Napoli, ha riproposto come linea difensiva quella di confermare quanto già asserito dinanzi al gip del Tribunale di Benevento e cioè che il materiale pedopornografico contenuto nel suo computer fosse frutto di una indagine che stava avviando per studiare tale fenomeno nella Chiesa e che certamente non ha mai scambiato con nessuno quelle immagini.
L'episodio dello scambio e quindi della diffusione di questo materiale, che poi ha determinato l'arresto non più ai domiciliari ma in carcere, sarebbe databile al febbraio scorso.
La sua linea telefonica, da cui risulterebbe sia partita la chiamata, è dotata di un collegamento internet aperto, non protetto e per questo chiunque avrebbe potuto usarla a sua insaputa.
Avvocati difensori di don Nicola sono Vincenzo Sguera e Massimiliano Cornacchione.
Si resta in attesa delle risultanze dell'accertamento tecnico sui due computer oggetto di esame e sul cellulare.
Intanto, l'arcivescovo che avrebbe voluto oggi recarsi a visitare don Nicola in Carcere, non lo ha fatto così come invece avrebbe auspicato.
comunicato n.145416
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