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Benevento, 26-11-2021 15:12 ____
La politica ha l'obbligo di prendere le distanze da una vicenda giudiziaria che evidenzia l'esistenza di un sistema, afferma Luigi Diego Perifano
Sui fatti della Provincia devo dire che questi sono metodi sbagliati che devastano la credibilita' delle Istituzioni. Intanto Di Maria dinanzi al magistrato decide di non rispondere ma dichiara di essere estraneo alle contestazioni rivoltegli
Nostro servizio
  

La vicenda degli arresti per fatti che attengono la gestione della Provincia (è la seconda volta che viene arrestato un presidente in carica alla Rocca dei Rettori) aleggiava stamane tra i banchi del Consiglio comunale.
Non ci sono stati interventi pubblici ma certamente non è passata sotto silenzio questa ulteriore brutta storia, che tale rimane, come quella di don Nicola De Blasio, al di là del pronunciamento della magistratura che, ci auguriamo, per noi cittadini e per i protagonisti della stessa, possa essere messa in condizione di rivedere il suo convincimento.
Ne abbiamo parlato con Luigi Diego Perifano che oltre ad essere consigliere comunale e certamente punto di riferimento dell'opposizione, è anche un avvocato di lungo corso che le carte presumiamo debba averle lette.
La giustizia farà il proprio corso su questa vicenda della Provincia, ci ha risposto Perifano.
Non è questa una frase banale. Significa semplicemente rispetto per la magistratuira inquirente che sta ancora svolgendo una impegnativa attività di indagine, ma vuol dire anche rispetto per gli indagati che nelle sedi competenti avranno anche la possibilità di dimostrare la propria estraneità alle accuse.
La politica però deve ragionare in altro modo e quindi rispetto a fatti che hanno scosso profondamente la pubblica opinione e che evidenziano l'esistenza di un sistema, ne deve prendere le distanze e deve dire così non va bene, questi sono metodi sbagliati e che devastano la credibilità delle Istituzioni.
Non si può dunque risolvere la questione affermando così fan tutti, di là ci sono più indagati mentre di qua ce ne sono meno.
No, ci vuole una netta presa di distanza da una pratica che può essere terribile per abbassare ancora il livello di fiducia che i cittadini ripongono nelle Istituzioni.
Ovviamente a Perifano, anche alla luce delle sue competenze professionali, così come è stato anche chiesto al procuratore della Repubblica a margine della Conferenza Stampa che ha illustrato nei particolari tutta la vicenda giudiziaria, abbiamo chiesto se non ritenga che questa indagine, che porta un corredo enorme di documenti, di intercettazioni, di registrazioni e di filmati, possa allargarsi e coinvolgere altre persione.
Il procuratore Policastro ieri l'altro questo lo ha escluso.
Io sto a quelle che sono le notizie filtrate dall'incontro stampa, ci ha detto Perifano.
C'è stata un'attività d'indagine molto ma molto impegnativa che è durata due anni.
Gli stessi magistrati e gli organi di polizia giudiziaria hanno evidenziato che si è trattato di una indagine molto complessa in quanto i meccanismi di alterazione della regolarità delle gare erano molto sofisticati. Adesso vedremo se ci saranno ulteriori sviluppi.
Debbo anche dire che era chiaro che ci sarebbe stata una attenzione rafforzata da parte della magistratura in vista anche della possibile gestione di fondi derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
E quindi alzare le difese ed elevare il livello di attenzione per garantire la regolarità delle procedure è fondamentale.
Sin qui Perifano. Noi aggiungiamo, a conferma di quanto da egli detto, che nell'ultimo incontro con la stampa di qualche mese fa, il procuratrore Policastro parlò proprio della necessità di essere attenti, al punto da ipotizzare addirittura la formazione di un pool di magistrati che si potesse occupare di ciò, attenti alla gestione dei tanti fondi che dovrebbero giungere nel Sannio in ragione di varie leggi e normative.
Intanto dagli interrogatori di stamane dinanzi al gip Loredana Camerlengo, su otto convocati solo uno ha risposto alle domande del magistrato ed è stato Mario Del Mese, ritenuto intermediario tra la procura di fondi regionali ed il comitato di affari locale, il quale ha escluso ogni ipotesi di corruzione.
Anche il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, difeso dagli avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella (tutti e tre nella foto di stamane mentre giungono al Tribunale per l'intrerrogatorio), dinanzi al magistrato ha deciso di non rispondere alle domande ma ha detto, nelle dichiarazioni rese, di negare ogni suo coinvolgimento nelle gare di Circello e di Guardia Sanframondi, i due episodi di turbativa d'asta per i quali è finito agli arresti domiciliari.
Riguardo poi il colloquio avuto con l'ex sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza, ha detto di averlo incontrato alla Rocca ma di non aver dato seguito ad indicazioni.
Riguardo infine l'incarico affidato ad Angelo Giordano, di capo dell'Ufficio Tecnico della Provincia, ha contestato la ricostruzione dei fatti affermando che l'ex segretario generale Franco Nardone, suo accusatore, lo avrebbe denunciato solo per ripicca nei suoi confronti che non lo aveva confermato nel suo incarico alla Rocca.
Gli interrogatori riprenderanno martedì con i dieci indagati che sono stati raggiunti dalla misura interdittiva.

comunicato n.145414




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