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Benevento, 26-11-2021 10:09 ____
Ordinanza di applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa
La richiesta del provvedimento e' stata fatta dalla Procura della Repubblica ed accolta dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di un 53enne
Redazione
  

A seguito di una mirata ed articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale del Commissariato di Polizia di Ariano Irpino ha dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa con divieto di comunicare con quest'ultima mediante qualsiasi mezzo emessa dal gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 53enne di Ariano Irpino attinto da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai gravi delitti di di atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Le indagini, avviate nel dicembre 2020, hanno consentito di accertare gravi indizi a carico del destinatario del provvedimento cautelare in ordine alla sistematica attività di persecuzione perpetrata nei confronti di una donna ucraina e del proprio compagno convivente, sfociati addirittura in un'aggressione fisica: l'uomo, non accettando la decisione della donna d'interrompere la loro relazione sentimentale, ha inviato a terzi, tramite l'uso del social “WhatsApp” e senza il consenso della stessa, le immagini a contenuto sessualmente esplicito, destinate a rimanere private, allo scopo di vantarsi della relazione che aveva avuto precedentemente con la donna e di recare nocumento alla sua reputazione.
Inoltre, non pago, ha posto in essere reiterate condotte di minaccia, financo di morte, e di molestia nei confronti della coppia in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando loro un fondato timore per la propria incolumità, al punto da costringerli ad alterare le proprie abitudini di vita.
Le condotte persecutorie si sono concretizzate attraverso appostamenti e ripetuti passaggi presso l'abitazione della persona offesa, specifiche minacce di morte, nonché gesti significativi che facevano capire alla stessa che le avrebbero sparato o tagliato la testa.
Il gip ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari a carico dell'indagato, accogliendo la richiesta della Procura di applicazione della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.

comunicato n.145401




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