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Benevento, 24-11-2021 12:15 ____
Un meccanismo di corruzione sventato grazie a due funzionari della Provincia che hanno denunciato tutto ai Carabinieri
La politica, che sapeva, non ha interrotto questa pratica ma ha fatto capire che bisognava riequilibrare gli interessi in campo troppo sbilanciati a favore dei tecnici. Il 10% non si nega a nessuno ma un 20% e' esagerato, ha detto un imprenditore
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L'affollata conferenza stampa, annunciata dal procuratore della Repubblica, Aldo Policastro, si è svolta nella Caserma dei Carabinieri alla presenza del comandante provinciale dell'Arma, Gennaro Passafiume, e del comandante del Nucleo Investigativo, tenente colonnello Alfredo Zerella.
La vicenda, comunicata stamane da un flash-stampa diramato dalla Procura, riguarda un sistema di corruzione che ha coinvolto la Provincia con il suo massimo vertice, Antonio Di Maria, il presidente (a cui non è contestato il reato di corruzione) ma anche e soprattutto i dirigenti dell'Ufficio Tecnico con Michelantonio Panarese (che è anche sindaco di Buonalbergo) ed Angelo Giordano.
In pratica, ha detto il procuratore Policastro, l'inchiesta è giunta nel momento in cui c'era un confronto serrato tra la parte politica e la parte tecnica. La prima si vedeva troppo sbilanciata a favore della seconda e voleva quindi contare di più.
Policastro ha voluto precisare che le indagini sono in una fase preliminare, ma la gravità dell'impianto accusatorio è stato già accolto dal giudice per le indagini preliminari (gip) che ha emesso di fatto i provvedimenti anche di restrizione della libertà personale.
Le indagini riguardano la provincia di Benevento e quella di Caserta e vede coinvolto il Comune di Buonalbergo con il suo sindaco, Michelantonio Panarese, anch'egli arrestato.
Riteniamo, ha proseguito Policastro, di aver acquisito elementi che disegnano una continuativa e sistematica azione corruttiva e che vedeva protagonisti sia la parte politica, che quella tecnica.
Le conversazioni effettuate e registrate, fanno pensare come la parte politica ora volesse anche la sua di parte e quindi che era in corso un momento di tensione tra le due entità che si confrontavano.
Insomma, ha proseguito il procuratore, non si può parlare di una attività occasionale ma di una sistematica violazione dei sistemi di corretta gestione delle aste pubbliche.
In alcuni episodi è contestata la turbativa d'asta, in altre c'è anche la corruzione.
La turbativa è stata posta in essere per tutelare vicende amicali.
Il procuratore ha voluto ringraziare, così come farà poi anche il colonnello Zerella, i due pubblici ufficiali, uno è una donna di cui non è stato fatto il nome mentre l'altro, di cui nemmeno è stato fatto il nome, ma il riferimento è stato chiaro, si tratta dell'ex segretario generale della Provincia, Franco Nardone, funzionari che si sono recati dai Carabinieri prima ed in Procura dopo, a denunciare ciò che stava accadendo.
Per quanto riguarda i due denuncianti, uno di essi avrebbe rifiutato anche offerte di denaro.
L'attività è stata complessa, ha concluso Policastro, così come, è importante il numero delle gare sotto esame.
Il comandante dei Carabinieri, Germano Passafiume ha confermato la complessità dell'operazione che è stata peraltro supportata da video (le foto che pubblichiamo sono estratte appunto da un video fornito dai Carabinieri) e da intercettazioni ambientali e telefoniche. E' considerevole il materiale raccolto a sostegno della indagine.
Il tutto porta verso la esposizione di un collaudato sistema corruttivo. In uno dei casi in esame sono coinvolti anche imprenditori di Caserta.
I protagonisti di questa vicenda erano soliti ricorrere ad arcaici sistemi per comunicare tra loro senza farsi capire da altri e lo facevano con ammiccamenti, con strette di mano.
Tutto era finalizzato alla spartizione dei proventi derivanti dagli appalti ed in tutto questo la parte politica ha semplicemente imposto una dinamica alle cose, quasi fosse tutto legittimo ciò che stava accadendo.
Il colonnello Zerella ha parlato di una indagine che è partita a febbraio del 2019 a seguito di una denuncia presentata da un funzionario della Provincia rimasto vittima di un tentativo di corruzione. In una cartellina riguardante una pratica tecnica, la donna aveva trovato mille euro in contanti. Da qui la denuncia.
Gli eventi che abbiamo acquisito, ha ancora detto il colonnello Zerella, sono stati 408mila in cui rientrano anche gli accertamenti bancari.
La complessità delle indagini è stata dovuta anche alla necessità di capire i meccanismi delle procedure di gara.
Abbiamo dovuto calarci nel ruolo del tecnico per scoprire le falle del sistema messo su da corrotti e corruttori e mentre andavamo avanti nelle indagini, gli schemi formali si moltiplicavano.
Le dazioni di denaro avvenivano o in contanti o con il pagamento di fatture per prestazioni inesistenti.
I corruttori privati erano consapevoli delle regole del gioco tra imprenditore corruttore e corrotto e professionista.
E' stata captata anche una frase attribuita ad un imprenditore che ha detto ad un certo punto: Il 10% sull'appalto non si nega a nessuno ma passare ad un 20% come ci viene richiesto, non ce la facciamo.
Tutto il meccanismo era ben oleato e studiato a tavolino, ha proseguito Zerella e spesso i ruoli attivi cambiavano proprio per non far scoprire le cose.
Relativamente ai lavori al Matese, affidati ad una ditta di Caserta, c'è appunto uno scambio di ruoli.
L'aggiudicazione della gara per via Cappella per oltre 2milioni di euro era collegata ad una impresa intermediaria poi di altro appalto.
Al tavolo dunque siedevano l'intermediario, l'impresa, individuata già prima dell'appalto, ed anche addirittura le ditte subappaltatrici.
Gli incontri avvenivano negli studi tecnici dei professionisti e quando uscivano al termine di essi, i partecipanti lo facevano uno per volta.
Per quanto riguarda la discarica di Buonalbergo, la tangente era stata chiesta addirittura 6 mesi prima della gara.
Si trattava di 20mila euro e l'impresa disse che ne doveva parlare con gli altri soci, che erano i fratelli del titolare, prima di assumere una decisione ma subito si resero conto che comunque così doveva andare, c'era poco da decidere.
I Carabinieri, ha ancora detto Zerella, hanno prodotto anche dei filmati.
Mario Del Mese, sfruttando poi le sue conoscenze alla Regione Campania, ha fatto sì che arrivassero alla Provincia altri finanziamenti.
E così è stato per la strada provinciale 45 con 3milioni di euro dove Buonalbergo era capofila e poi il secondo lotto sempre della sp 45 che venne invece gestito direttamente dalla Provincia.
Il Comune di Buonalbergo si è affidato alla piattaforma Asmel per la gestione delle gare d'appalto ma nonostante non siano stati intercettati rapporti con i funzionari di questa Agenzia, il fatto è che ciò che si pianificava negli studi, alla fine si concretizzava.
Del Mese in cambio del suo interessamento per lavori da 3milioni di euro chiese che la gara fosse assegnata ad una impresa del napoletano, così come fu indicata la subappaltatrice ed anche la ditta dove acquistare i materiali.
L'indagine su Di Maria riguarda 23 appalti di cui 9 la Provincia li ha gestiti per il recupero di Istituti scolastici.
Per l'Istituto "Livatino" di Circello l'importo è stato di 998mila euro. Il funzionario venne chiamato da Di Maria che gli indicò la ditta che avrebbe dovuto vincere l'appalto.
Panarese ne parlò quindi con la Commissione per avere la copertura tecnica ed alla fine effettivamente la gara venne assegnata ad una ditta di Circello.
Il disappunto di Di Maria, ha ancora detto Zerella, non è stato rispetto al sistema corruttivo posto in essere, ma rispetto al fatto che su 9 appalti, 7 erano stati ad appannaggio della parte tecnica e solo due della politica. A questo punto il presidente avrebbe minacciato di bloccare tutto se la gestione non si fosse riequilibrata.
A Di Maria è contestato anche il fatto che avesse fatto pressioni sull'ex segretario generale della Provincia, Franco Nardone, per l'assegnazione dell'incarico dirigenziale di capo dell'Ufficio Tecnico della Provincia.
Nardone si rifiutò ma la nomina di Giordano avvenne lo stesso e Nardone fu esautorato.
Altro episodio narrato, è stato quello dei lavori per la frana in atto da anni nei pressi de "La Roccia delle Rose" per un importo di 365mila euro.
Il dirigente passa un fogliettino con i nomi delle cinque ditte da invitare ed minaccia il funzionario che voleva trasmettere tutte le carte alla Corte dei Conti.
Oggi tutto questo è stato portato alla luce, ha concluso Zerella, ed è stato grazie al coraggio di questi due funzionari della Provincia.
In questa vicenda il presidente Di Maria, ha detto il procuratore Policastro, non è indagato per corruzione ma per turbativa d'asta in due episodi e per tentata indagine indebita.
La parte politica di tutta la vicenda, ha proseguito il procuratore rispondendo alle domande dei giornalisti, è circoscritta alla Provincia perché il sindaco di Buonalbergo, Panarese, qui è indagato essenzialmente quale tecnico della Provincia.
Policastro ha anche raccontato che non sempre poi l'impresa che vinceva la gara era quella indicata ma era una tecnica, questa, per depistare ogni indagine eventuale e fare in modo che la ricostruzione dei fatti diventasse complessa.
Un tecnico ha anche detto la frase: L'impresa è la cassaforte di un politico ma non bisogna trascurare il ruolo molto forte ed incisivo avuto dai tecnici che tessevano la tela e tiravano le file di tutto.
Il sindaco di Buonalbergo aveva creato una vera e propria società allo scopo.
La tangente sulla progettazione era del 20% con il 10% pagato in contanti ed il resto attraverso una società di servizi di Piedimonte che emetteva fatture per attività professionali mai poste in essere.
In totale i progetti sotto esame sono stati 23 per una somma complessiva pari a 58milioni di euro.
In totale le somme pagate sono state circa 100mila euro.
A nessuno ha ancora detto Policastro è contestata l'associazione a delinquere ma il concorso.
Sin qui la conferenza stampa di stamane.
In aggiunta, c'è da dire che sono state poste in essere perquisizioni sia negli uffici che nelle abitazioni degli indagati. L'esito ancora non si conosce.
Quando al procuratore è stato chiesto come mai da febbraio 2019, periodo in cui è stata avviata l'inchiesta si è giunti solo oggi ad una sua prima definizione, saltando di un paio di mesi la vicenda elettorale che avrebbe potuto essere influenzata non poco dall'arresto soprattutto di Antonio Di Maria, Policastro ha risposto che i tempi della giustizia non sono quelli della politica.
Questi gli appalti oggetto di episodi corruttivi.
Affidamento dei lavori di miglioramento, adeguamento, messa in sicurezza e riammagliamento tra le strade provinciali Strade Provinciali numero 30, 32, 33, 34 e 45 I lotto, procedura pubblica indetta dal Comune di Buonalbergo;
Affidamento di lavori di riammagliamento, miglioramento, riqualificazione e messa in sicurezza della Stra Provinciale 45 Montefalcone di Val Fortore-Stradale 90 bis, procedura pubblica indetta dalla Provincia per un importo a base d’asta di complessivi 4.605.325,61 euro;
Affidamento dei lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente dell’ex discarica comunale di Buonalbergo, località Cerreto, di 1.591.827,75 euro, gestita dal comune di Buonalbergo;
Affidamento di lavori di ripristino della funzionalità e messa in sicurezza di tratti delle Strade Provinciali 45-48-49-50 per un importo di complessivi euro 535.363,86, gestita dalla Provincia.
Nei confronti di quattro indagati è stato altresì disposto dal gip, ed eseguito in data odierna, il sequestro preventivo, anche per equivalente, di somme di denaro pari a complessivi 49.500 euro, costituenti il prezzo dei reati di corruzione finora accertati e di cui si ritiene siano già stati acquisiti elementi in relazione alla loro effettiva consegna tra privati corruttori e pubblici ufficiali/intermediari dei pubblici ufficiali corrotti.
Agli arresti domiciliari sono il presidente della Provincia, Antonio Di Maria (foto), i vertici dell'Ufficio Tecnico con Michelantonio Panarese (sindaco di Buonalbergo), Angelo Giordano, Mario Del Mese, Giuseppe Della Pietra, Antonello Scocca e Raffaele Pezzella.
La misura interdittiva di divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione.è stato invece applicato per Carlo Camilleri, Pietro Antonio Barone, Nicola Camilleri, Gaetano Ciccarelli, Antonio Fiengo, Franco Coluccio, Antonino Iannotti, Sabino Petrella, Gianvincenzo Petriella ed Antonio Sateriale.
A margine della conferenza stampa, il colonnello Passafiume ha voluto annunciare che per fine anno lascerà l'incarico, per andarsi a godere la meritata pensione, il luogotenente Andrea Sgarra (nell'ultima foto in basso) che per tanti anni ha tenuto i rapporti con la Stampa nella qualità anche di responsabile del Nucleo Informativio di Carabinieri.
Siamo certi che prima di quella data troveremo il modo per fare adeguatamente gli auguri al maresciallo (così ci piace continuare a chiamarlo anche se con un grado inferiore al suo che è di luogotenente) Sgarra.
Oggi gli facciamo solo le nostre più vive congratulazioni per l'importante traguardo della vita che sta per raggiungere.

 

 

 

comunicato n.145349




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