Presentato il romanzo storico di Carmine D'Agostino, "Sempre longobardo. Sulla strada per Benevento"
Interessanti e coinvolgenti gli interventi di Davide Nava e di Donato Faiella e di Maurizio Cimino oltre quello dell'autore
Redazione
Nella Sala convegni del Centro "La Pace" è stato presentato il romanzo storico di Carmine D’Agostino, "Sempre longobardo. Sulla strada per Benevento", con interessanti e coinvolgenti interventi di Davide Nava e di Donato Faiella, mentre i saluti ai relatori, alle autorità e a tutti i presenti sono stati rivolti da Maurizio Cimino.
Ha concluso l'incontro lo stesso autore, Carmine D'Agostino, ricordando la pubblicazione di due precedenti lavori, a lui molto cari, "Il mio Triggio" e "I mille colori del mio Triggio", che hanno riscosso successo tra i lettori.
Davide Nava ha saputo evidenziare, in modo particolare, lo spirito che ha animato tutta la vicenda del protagonista del romanzo "Sempre Longobardo", Erchemperto, autore di una Historiola Langobardorum Beneventanorum, con l'intenzione di continuare la Historia Langobardorum di Paolo Diacono.
Con un breve escursus, Nava ha illustrato l'importanza storica, culturale e sociale dei Longobardi a Benevento.
Il romanzo, brevemente, racconta il viaggio che Erchemperto compie da Montecassino a Benevento per raccogliere materiale per la sua opera, per conoscere le proprie origini longobarde, per stabilire se è degno di essere consacrato benedettino e si trova ad affrontare una serie di avventure durante il percorso.
Donato Faiella ha preferito rivolgere una serie di domande all'autore, scaturite dalla lettura del romanzo che ha suscitato delle curiosità sulle conoscenze scientifiche dei Longobardi dell'Alto Medio Evo e come gli amanuensi realizzassero le pagine compilate con la scrittura beneventana adottata anche per importanti documenti diplomatici.
Soddisfatte le curiosità di Faiella, Carmine D'Agostino ha posto l’accento sui suoi natali, avvenuti nel rione più antico di Benevento, il Triggio, ricostruito in epoca longobarda su una pianta romana e che prese in quel periodo il nome di Civitas Nova.
L'autore ha chiuso il suo intervento prendendo spunto da una frase da lui stesso voluta sulla seconda aletta della copertina: "Se bussi alla porta dell'amore, troverai l'amore. Se l'amore bussa alla tua porta, deve trovare l'amore".
Con ciò, D'Agostino, rifacendosi all'amore evangelico, ha messo in risalto che se nell'uomo ci fosse il vero autentico amore, l'umanità vivrebbe in un mondo completamente felice.
comunicato n.145303
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