Plauso all'azione della Procura della Repubblica che ha chiesto il fallimento dell'Alto Calore di Avellino
Il debito accumulato in anni di gestioni scellerate e clientelari, di 150 milioni, di cui 80 inesigibili e l'assenza di un piano di risanamento concreto hanno determinato l'intervento della magistratura afferma l'Unione Nazionale Consumatori
Redazione
Un plauso all'azione della Procura della Repubblica che ha chiesto il fallimento dell'Alto Calore è stato espresso dall'Unione Consumatori di Avellino.
"Finalmente - si legge nella nota inviata alla Stampa - un'operazione di giustizia e verità: la Procura della Repubblica di Avellino rompe gli indugi e chiede il fallimento dell'Alto Calore di Avellino.
Il debito, accumulato in anni di gestioni scellerate e clientelari, di 150 milioni, di cui 80 inesigibili, e in assenza di un piano di risanamento concreto, hanno determinato l'intervento legittimo della magistratura.
Plaudiamo all'azione della Procura e della Guardia di Finanza che hanno svolto un lavoro egregio e di verità.
L'Alto Calore di Avellino, negli ultimi decenni è stato al centro di diversi scandali ed inchieste e non sempre i responsabili che hanno contribuito al disastro finanziario hanno pagato.
L'Unione Consumatori di Avellino chiede che la magistratura vada fino in fondo alla vicenda e che i veri responsabili, una volta tanto, in questo Paese, paghino di tasca propria, salvaguardando utenti e lavoratori dell'azienda".
comunicato n.143612
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