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Benevento, 12-09-2021 19:46 ____
Clemente Mastella tuona: Nessuno chieda per se' il voto se non prima di averlo ricercato per me sindaco
Se scopro chi pratica questo metodo del voto disgiunto, lo metto fuori immediatamente dalla coalizione. Con decisione il primo cittadino lancia l'anatema perche' e' proprio in cio' che si insidia il pericolo maggiore per la sua rielezione
Nostro servizio
  

Apriamo questo nostro resoconto da piazza Risorgimento, luogo in cui si sono riversati i circa 320 candidati delle dieci liste mastelliane con i loro familiari, con una battuta, il che non è male.
Fino a qualche minuto alle 17.30, ad una mezz'oretta cioè dall'orario fissato per l'inizio della manifestazione, è caduta una insistente pioggia, inaspettata (alla faccia delle allerte meteo gialle, oggi assente, di queste ultime settimane, tutte disattese nei loro previsti effetti).
Poi ha smesso ma il cielo era pieno di nuvoloni neri e noi dalla sede del giornale, un centinaio di metri o poco più da piazza Roma. ad interrogarci: Ombrello o non ombrello?
E poi se lo portiamo, come tutto consiglierebbe di fare, con questo ingrombro in mano, come si fa a scrivere?
Allora abbiamo pensato: Se il sindaco ha buone entrate con Draghi, le avrà anche con chi è più in Alto ed è difficile che piova.
E così è stato, mano male.
Battute a parte, la piazza si è ovviamente riempita.
Nulla è scontato, di questi tempi, ma se, ragionevolmente, ogni candidato avesse portato con sé almeno un familiare, sarebbe stato raggiunto il numero di oltre 600 persone, molte di più di quelle previste dalle sedie predisposte (nelle ultime due foto in basso).
Bene dunque la risposta all'appello, ma tutto scontato.
Tra gli ospiti graditi di Mastella, due suoi vecchi e stimati amici democristiani: Giuseppe Gargani e Francesco D'Onofrio (nella tredicesima e quattordicesima foto in basso).
Instancabile organizzatrice dell'evento la moglie del sindaco, Sandra Lonardo che ha invitato tutti i candidati, man mano che raggiungevano la piazza, non solo a ritirare il programma elettorale della coalizione ma anche a prendere un piccolo cartellone, con tutti gli slogan pubblicitari di "Benevento HA", che avrebbero dovuto sollevare, a comando, come gesto di giubilo. E così è stato fatto.
Le cose dette da Mastella dal palco, sono state riprese dalle affermazioni fatte solo pochi giorni prima nel corso della presentazione del programma elettorale e che noi abbiamo già puntualmente pubblicato.
Su una cosa si è soffermato però con piglio e decisione, ed è stato un ammonimento mai sentito sin qui ed è stato riferito al voto disgiunto.
Questo è un elemento subdolo e pericoloso e che può effettivamente affossarlo se prende piede.
E' quello a cui si stanno affidando con grande impegno i suoi avversari e Mastella deve essersi reso conto che l'invito agli elettori sta penetrando a suo grande rischio e pericolo.
In pratica, si tratta di un'assurdità pensata dal legislatore e su cui siamo nettamente contrati, a costo di apparire mastelliani.
Succede che da una parte si vota un consigliere per formare una maggioranza, poniamo, di centrosinistra; dall'altra si concede però di poter votare il sindaco di centrodestra.
E' la negazione della stabilità di governo perché si potrebbe anche ottenere la elezione di un sindaco ma senza maggioranza in Consiglio, cioè un sindaco di centrodestra che ha in aula una maggioranza di mastelliani o comunque di persone elette nelle liste di Mastella.
Questo meccanismo diabolico, studiato da menti cosiddette "malate" e che non vogliono bene alla democrazia che si deve poter esercitare nella limpidezza dei comportamenti, è quello che potrebbe affossare Mastella che sarebbe causa del suo stesso male: Le tante liste allestite.
Quindi su questo argomento, quello del voto disgiunto, ha tuonato: Nessuno chieda per sé il voto se non prima di aver chiesto il voto per questo sindaco.
Se scopro chi pratica questo metodo, lo metto fuori immediatamente dalla coalizione.
I sindaggi che ho, ci inducono ad essere ottimisti, le cose andranno molto bene.
Per il resto Mastella ha esordito attaccando Salvini ed anche qui nulla di nuovo.
Ieri è venuto a Benevento questo personaggio allampanato, un ex ragazzotto del nord che è stato fuori corso per tanti anni all'Università a Milano e che ora viene a fare la morale a noi.
A proposito della politica del viandante sottolineata anche da Salvini, Mastella ha detto che il suo Udeur era un partito piccolino e che bisognava attrezzarsi e districarsi altrimenti alla meta non ci si arrivava se non vagando un po' di qua ed un po' di là.
Lo dico con l'orgoglio di un sannita, ha proseguito il sindaco, che ha messo nel sacco per undici anni la politica nazionale.
Salvini, anche lui, era con i Cinque Stelle, oggi è addirittura con il suo peggior nemico, il Pd ed allora come fa a fare le pulci proprio a noi?
E dunque per toglierlo dall'imbarazzo, proprio a lui che ha già detto ai suoi di accordarsi contro di me in caso di ballottaggio, vuol dire che vinceremo al primo turno.
Quindi Mastella ha ricordato tutta la lunga vicenda della pandemia e ciòè che la sua Amministrazione ha fatto (tutte cose già ripetute più volte da noi riportate ndr).
Ha ripreso anche la vicenda delle telefonate domenicali per le quali è stato denunciato alla Procura (da Giuseppe De Lorenzo e Luigi Bocchino, almeno per quello che si sa ndr).
I miei erano consigli per i comportamenti anti-Covid che davo ai beneventani (in verità non è stato quasi mai solo questo il motivo della telefonata altrimenti non ci sarebbe stata motivazione alla denuncia ndr).
Ho dato a tutti anche il mio numero telefonico.
Per voi borghesotti, ha detto rivolto ai presenti in piazza, è difficil alzarsi di notte per rispondere al telefono. Per me non lo è.
Poi ha parlato di Urbanistica ed ha detto che egli non ha interessi al riguardo al contrario di altri.
Ovviamente Mastella ha parlato di quando la giustizia, in cui lui non crede più, lo ha fermato facendo precipitare in basso anche Benevento.
Io ero un ministro, ha detto, e non uno dei 54 sottosegretari del Governo.
Questo non l'ho detto e non lo dico per vanità ma perché di tutto ciò che è nella mia carriera politica, ne trae beneficio la mia comunità cittadina.
Io non debbo guadagnare nulla con il Comune come invece fa qualche ragazzotto con la socialità.
Il sindaco ha ricordato anche la vicenda della Scuola per Magistrati che doveva venire a Benevento e che lui all'epoca parlava con Bossi per la Lega e non con questo poveretto che c'è adesso.
Poi la richiesta di chiarimenti all'Amministrazione di Fausto Pepe: Che fine hanno fatto i 7 milioni di euro del terremoto che non si trovano?
Ancora, Mastella ha parlato della mensa scolastica e dei trasporti che erano entrambi un disastro quando è arrivato lui.
Poi in rapida successione del parcheggio di Porta Rufina, della ricostruzione, previo abbattimento, delle case di edilizia residenziale pubblica, della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà.
Quando ho detto che Benevento è un paesotto, non era irriverenza.
Non ve la prendete con il medico che fa una diagnosi, Benevento era esattamente come l'ho descritta, un paesotto dove oltre 10mila persone non avevano nemmeno i numeri civici dinanzi alle proprie abitazioni.
Quindi ancora brevi passaggi sul Teatro Comunale e sulla Spina Verde e sul dissesto.
Bene poi Città-Spettacolo che non è stato solo un evento ludico. Ha fatto guadagnare ai nostri piccoli imprenditori commerciali 1/3 di quanto avrebbero guadagnato in tutto l'anno. E poi c'è il Bct ed il Premio Strega.
Per quanto riguarda il vaccino, faremo certamente la terza dose.
Se ci sarà qualcun altro dopo di me, dubito che sia capace di fare ciò che abbiamo fatto noi con la solidarietà istituzionale posta in essere.
Nulla è stato trascurato nella elencazione delle cose che si ritiene siano state fatte e da fare.
Quindi i 30 posti per i clochard, la gestione dei 150 milioni di euro per la gassificazione di tutta la provincia con Benevento capofila.
In cinque anni, meno i due della pandemia, non potevamo fare di più.
Riguardo le 10 liste non c'è stato nessun prosciugamento di adesioni.
Peraltro a Napoli ne sono 14.
Mi sarei aspettato che il Pd magari scegliesse uno dei suoi, forse ci sarebbe stata una logica.
Ed invece noi lo sosteniamo ovunque ma qui a Benevento sono contro di me.
Io sono la storia d'Italia e non me ne frega assolutamente nulla di loro.
Mastella ha concluso con un momento emozionante citando il messaggio che gli ha inviato il suo secondo figlio, Elio, un messaggio che ricorda i tempi di quando i suoi figli erano piccoli e poi grandi ma lui non c'era perché impegnato con la politica.
Da qui l'invito ad andare avanti perché è quello che vuole e che sa fare bene.
Questa battaglia, ha concluso il sindaco, vinciamola insieme.

Le foto sono di Antonio Caporaso per Gazzetta di Benevento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.143570




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