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Benevento, 10-09-2021 11:35 ____
Il presidente del Consiglio provinciale, Antonio Di Maria, si scaglia contro i dipendenti dell'Asea che non fanno il loro lavoro
Persone che non sono produttive non debbono essere li'. La Provincia ha sin qui speso oltre 4 milioni di euro per guardare l'acqua della diga di Campolattaro. Dal 1 gennaio non sara' piu' cosi'. E Ruggiero di rimando: Chi gestira' l'impianto?
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Il Consiglio provinciale, liberato dagli impegni dei suoi componenti quali certificatori delle firme per la presentazione delle liste alle elezioni comunali, impegni che avevano fatto saltare la precedente seduta, si è riunito in seconda convocazione con inizio alle 10.30.
Dieci i consiglieri presenti ed assente solo Giuseppe Bozzuto.
Il primo punto all'ordine del giorno: "Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti del 20 luglio 2021 dal numero 14 al numero 29 e del 2 agosto 2021 numero 30" è stata approvato con due distinte votazioni per dare la possibilità a chi era assente o aveva problemi di un qualche interesse, anche marginale, nell'argomento trattato, di potersi astenere, come nel caso di Claudio Cataudo.
Si è passati, quindi, al secondo punto all'ordine del giorno: "Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell'articolo 194, comma 1, lettera a), Dlgs numero 267/2000: Tribunale Benevento, Sezione Lavoro. Sentenza numero 752/2020. Dipendente matricola 1040. Registro Generale 2840/2018".
Il presidente ha spiegato che si è trattato di una vertenza, passata in giudicato, fatta da un dipendente per vedersi riconosciuto la qualifica ad un livello superiore.
Il Tribunale ha accolto parzialmente la richiesta e per l'importo di 28.351,67 euro.
Giuseppe Ruggiero a questo punto ha chiesto di sapere dall'Avvocatura dell'Ente, quali fossero state le pretese iniziali e quello che è stato poi il riconoscimento.
Giuseppe Marsicano, responsabile dell'avvocatura, ha detto che la pretesa del dipendente era per la qualifica dirigenziale e l'importo di 200.000 euro con una subordina di 50.000 euro per differenze contributive.
La Provincia ha contestato quella qualifica che si voleva venisse assegnata in quanto riguardava un piccolo pezzo per le funzioni delegate con decreto da parte del dirigente Valentino Melillo.
Il Tribunale ha rigettato il riconoscimento dirigenziale e dato la differenza posizione organizzativa per il 2013-2016.
L'atto è stato votato all'unanimità.
Il terzo punto all'ordine del giorno prevedeva: "Assestamento generale, salvaguardia degli equilibri e variazione al bilancio di previsione finanziario 2021-2023 ai sensi degli articolo 175 comma 2 e 8 e 193 comma 2 del Dlgs numero 267/2000 e conseguente variazione al Dup 2021-2023".
Il presidente nella esposizione dell'argomento, ha precisato che la variazione non è consistente questo vuol dire che quando abbiamo fatto la previsione di Bilancio, esso era veritiero e realizzabile.
E' stato verificato, altresì, l’andamento delle coperture finanziarie dei lavori pubblici ed anche apportato variazioni tutte per maggiori entrate.
Infatti è stato acquisito un contributo di 202.000 euro per esercizio funzioni fondamentali; un maggiore altro contributo per il Piano di Forestazione per l'importo di 36.586 euro e poi il finanziamento di 13.892.490 euro, per il triennio 2021-2023, per la messa in sicurezza dei ponti.
Anche in questo caso l'argomento è stato approvato con votazione unanime.
Quindi si è passati all'ordine del giorno aggiuntivo che prevedeva altri due argomenti e tra questi "Interrogazione con risposta in Consiglio dei consiglieri Di Cerbo, Paglia e Ruggiero ad oggetto: "Centrale a Turbogas in località Ponte Valentino della Società Luminosa. Determinazione fornite dalla Provincia". In realtà un argomento inutilmente posto all'ordine del giorno dei lavori visto che su quest' argomento solo poche settimane fa c'è stato addirittura un Consiglio provinciale ad esso dedicato. Ma tant'è.
Il presidente ha detto che è stato fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità a difesa del territorio.
E' stato altresì inviata al Ministero la nota dell’avvocatura con posizione Francesco Pepe, docente di Unisannio. Anche la proposta del dirigente dell'Ufficio Tecnico, Angelo Giordano è stata inviata al Ministero ed in essa è anche emerso che quell’impianto non è idoneo per il luogo dove deve insediarsi.
Di Maria ha quindi dato lettura di una parte della relazione di Giordano da dove si evince che l'area è estremamente vulnerabile anche per il rischio ideologico e peraltro non è conforme al Piano Urbanistico Comunale di Benevento che classifica quel terreno come agricolo e su questa problematica c’è giudizio al Tar Lazio.
Giuseppe Ruggiero, forse un po' in imbarazzo per questa interrogazione che ritorna su un argomento già ampiamente trattto, ha detto che acquisiamo agli atti la relazione di Giordano come elemento di novità oltre al fatto che sul sito del Ministero della Transizione Economica le nostre osservazioni ancora non vengono pubblicato. Su questo siamo preoccupati.
Ruggiero ha quindi chiesto al presidente di verificare se la notifica sia avvenuta correttamente. Per altri Enti la pubblicazione è avvenuto dopo poche ore dall'inoltro.
Invito ad uno scatto in avanti su questa materia per essere all’avanguardia e a non assumere una posizione retrograda, ha concluso Ruggiero.
L'atto non aveva bisogno di votazione finale.
Senza voto, ha detto Di Maria, solo soddisfazione di chi ha proposto l'interrogazione, soddisfazione che, sembra, sia stata espressa.
Di Maria ha anche aggiunto che la sua posizione sembra che contraria alle energie rinnovabili.
Non è così. Non sono d’accordo, questo sì, ad un insediamento indiscriminato.
Non tutte le parti del Sannio hanno la vocazione per ospitare la pale eoliche.
Quindi bisogna fare un piano provinciale. Esso sarà portato in Consiglio per avviare il percorso di un Piano Energetico Provinciale.
Il secondo punto dell'ordine del giorno aggiuntivo è stato: "Mozione dei consiglieri provinciali Di Cerbo, Paglia e Ruggiero ad oggetto: "Serbatoio di Campolattaro del fiume Tammaro. Nuovo soggetto gestore, ricollocazione unità lavorative" e "Atti posti in essere dalla Provincia in relazione alle attività di gestione da parte di Asea del parco caldaie della città di Benevento".
Il presidente di Maria ha detto che la Pubblica Amministrazione deve garantire le fasce occupazionali e su questo non c'è dubbio.
Non è volontà della presidenza e del Consiglio togliere il lavoro a nessuno.
Però chi amministra deve rispettare i principi contabili ed amministrare nell’interesse della collettività.
Non facciamo assistenzialismo come più volte è stato fatto. Lo devono fare gli altri e non certamente noi.
La Diga di Campolattaro prima del nostro avvento alla guida di questa Provincia, non è mai stata oggetto di dibattito.
Ma intanto la Provincia, dal suo bilancio, metteva 450mila euro che servivano solo per guardare la diga.
Ad oggi essa è costata 4.014.751 euro, tanti soldi per guardare la diga di Campolattaro.
Non possiamo continuare così. Avremmo potuto fare altro con quella cifra.
Per questo nel Documento Unico di Programmazione (Dup) è stata inserita questa somma fino al prossimo 31 dicembre, Poi non ci sarà più e ci dobbiamo allora chiedere: Di chi è la gestione? Della regione o la provincia e chi deve fare manutenzione?
Tra il personale dell'Asea, Agenzia interamente partecipata dalla Provincia, c'è un responsabile del procedimento con un livello altissimo (nono livello quadro) senza avere una laurea tecnica, è un filosofo e questo non è più consentito (il riferimento è al direttore dell'Asea Giovanni Cacciano ndr).
Con la regione interloquiamo in modo costante ed a breve ci dovrebbe essere una cabina di regia con Provincia, Comuni interessati, Università dove discutere e confrontarci per un contratto di lago serio.
Non solo il potabilizzatore, che è una parte dell'intero discorso, deve attrarre la nostra attenzione.
Ma attenti bisogna essere anche all’ambiente, al turismo, sportivo ed agroalimentare.
Poi si vedrà se i costi sono nostri e se è così assumeremo noi anche le decisioni, altrimenti chi si interverrà prenderà con sé anche i dipendenti.
Nessuno deve andare a casa, ma tutelare solo qualcuno no.
Qui Di Maria è stato molto duro: Non sono una risorsa i dipendenti che non fanno il loro lavoro. Persone che non sono produttive non debbono essere lì.
Rispondendo poi sulle verifiche sulle caldaie nella città di Benevento ha detto che siamo in dirittura d'arrivo per completare l'iter amministrativo.
Tutto quello che era nella nostra disponibilità lo abbiamo fatto.
Giuseppe Ruggiero ha detto che la risposta data dal presidente alla mozione presentata è stata insoddisfacente.
Qui l'interesse è sapere chi dal 1° gennaio gestirà la diga.
Oggi guardano l’acqua, benissimo, ma occorre che ci sia chi verifica quando cresce il livello e le cose da fare.
Con l’approvazione del Dup abbiamo dato una posizione decisa che ci fa assumere però anche responsabilità penali per ciò che potrebbe accadere.
Abbiamo un ingegnere all'Asea, Sportelli, che non ha mai gestito dighe, è vero, ma anche Marchionne non era laureato in meccanica ma ha gestito la Fiat.
Il 2 gennaio ci aspettiamo che qualcuno gestisca la diga e che il parco caldaie di Benevento possa essere verificato.
Domenico Vessichelli ha chiesto quanti dipendenti avesse l'Asea e poi con una battuta ha detto: Non pensavamo di avere un Marchionne anche a Benevento.
Il presidente ha risposto che i dipendenti, compresi coloro che si occupano degli impianti termici, sono 19 e tra questi due hanno il nono livello e sono quadri, l'ultimo gradino della categoria degli impiegati dipendenti. Poi si passa a quella dei dirigenti.
Il parlamentino sannita ha concluso i suoi lavori alle 11.15.

 

 

 

 

comunicato n.143526




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