Chi poteva mai immaginare che i tre candidati, che si oppongono al sindaco uscente, si unissero per denunciare turbativa della campagna elettorale?
Che succede nel Centrodestra ed in Fratelli d'Italia? Se lo chiede Piero Mancini
Redazione
Tutti contro tutti o tutti contro uno? L'anomalia finirà o persisterà?
A chiederselo è Piero Mancini (foto) in una nota di riflessioni in vista delle prossime elezioni amministrative in città.
"Caro direttore - scrive - la campagna elettorale riserva, quasi ogni giorno, continue importanti sorprese.
Chi poteva mai immaginare che i tre candidati, che si oppongono al sindaco uscente, si unissero per denunciare al prefetto una grave turbativa della campagna elettorale?
Certamente ha colto di sorpresa il sindaco uscente, sempre più inquieto e nervoso.
Questa anomala, imprevista e momentanea "alleanza", di grande significato e impatto comunicativo, misura, meglio di ogni complessa analisi, il grande problema rappresentato dall'isolamento in cui da mesi si dibatte, senza trovare alcuna soluzione, l'ex potente leader sindaco uscente.
Non può trovare alcuna soluzione perché il problema è lui stesso.
Le anomalie sono determinate dalla sua complessa personalità.
Il sindaco uscente, caduto nelle sabbie mobili, giorno dopo giorno sente di essere inghiottito da una sconfitta politica che farà grande clamore in tutto il Paese.
Ha tentato, come un furbastro di paese, di dare un messaggio di grande forza e consenso con ben dieci liste.
Dieci liste, talmente deboli da rappresentare un vero e proprio castello di carta.
Su cui si appoggia, con tutto il suo peso, esplicito manifesto elettorale, schiacciandole.
Dieci liste, formate, nella quasi totalità, da candidati raccogliticci. Senza cultura e passione politica. Senza esperienza e capacità amministrativa.
Candidati per caso. Inseriti nelle liste per disperazione, per fare numero.
Dieci liste, per fare la voce grossa e impressionare l’elettorato.
Dieci liste, formate utilizzando vaghe promesse. Come dimostra il metodo Giuseppe Lamparelli.
Che si scioglieranno, come neve al solo, subito dopo la prima tornata.
Al ballottaggio, il sindaco uscente, perderà tanti voti.
Schiacciato, fisicamente e psicologicamente, dallo smacco, tornerà a fare il nonno e, finalmente, finirà l’anomalia del suo strapotere.
Un vero e proprio disastro innaturale per la città!
Il sindaco uscente ha spadroneggiato pur essendo stato eletto per governare la comunità, avendo vantato immense qualità salvifiche.
Anche le dimissioni del vice coordinatore provinciale di Fdi, Francesca Pedicini, sono anomale.
Sia perché avvenute in piena campagna elettorale che per come sono state motivate.
La giovane Pedicini non si è rifugiata nella stupida e ridicola formula sempre utilizzata in casi simili: per motivi personali.
Con la determinazione di una vera leader, motiva con chiarezza la decisione: "Il progetto politico che si sta delineando non è un progetto condivisibile, un disegno ambiguo, disordinato, strutturato per far salva la poltrona di "riciclati" della politica o rincorrere il "sogno proibito" di uno scranno alla rocca dei rettori, a scapito della possibilità reale di far crescere la destra nel Sannio".
Correttamente non esplicita pubblicamente il progetto politico che non condivide.
Si è dimessa, ma è pronta, avendo la stoffa, a guidare il partito.
Vista l'importanza delle decisioni che si delineano in Fdi, è interesse pubblico capire dove va a parare il contestato progetto..
La posizione assunta dalla candidata Rosa De Stasio è chiarissima, coerentemente avversa al sindaco uscente, non contestata da Pedicini, altrimenti si sarebbe dimessa prima.
Quindi, non condivide la posizione che Fdi potrebbe assumere nel ballottaggio: Un disegno ambiguo e disordinato.
Assisteremo a un nuovo colpo di scena? La coerente Rosa De Stasio approva?
L'anomalia rappresentata dal sindaco uscente si manifesterà ancora? Tutto è possibile!
Ha scritto Ambner De Iapinis che il sindaco uscente, che conosce benissimo, è capace di tutto.
Per quanto ancora?"
comunicato n.143403
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