Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 5586 volte

Benevento, 29-08-2021 01:31 ____
Le candeline del mio compleanno le ho spente da solo, visto che da solo vivo e mi sono detto: Auguri Massimo. Ora da questa pandemia ne stiamo uscendo
E Massimo Ranieri commosso ringrazia il mondo sanitario per avergli consentito nuovamente di salire su un palco e di avere un pubblico che applaude. A fine concerto assegnato al grande cantante ed attore il Premio "Ugo Gregoretti"
Nostro servizio
  

Piazza Risorgimento ha nuovamente fatto da splendida cornice con il suo numeoso pubblico, oltre mille persone sedute a cui vanno aggiunte tutte le altre che con grande ordine e compostezza hanno seguito il concerto da oltre le transenne, alla performance di Massimo Ranieri che è andata avanti per circa due ore.
Il cantante ed attore si è mostrato molto commosso rispetto al fatto che finalmente sia stato possibile rimettere nuovamente un piede sul palcoscenico dopo il più assordante silenzio che ci ha accompagnati negli ultimi lunghi mesi della pandemia.
Siamo stati senza poterci abbracciare, senza una semplice stretta di mano.
Anche le telefonate sempre con lo stesso contenuto: Come stai? E dopo l'ennesimo colloquio di questo tipo ecco che ti assale la paura, l'ansia, come se non ci fosse più una via d'uscita.
Dopo un bel po' da lontano abbiamo cominciato a vedere una piccola luce che ci diceva: Ce la farete, venite verso di me.
E ce l'abbiamo effettivamente quasi fatta ed io da qui vi posso vedere, ridere e sentire il vostro applauso.
Che tristezza per i giovani, senza futuro e gli anziani che non hanno più potuto toccare con mano un figlio, un nipote, un amico senza dimenticare poi chi non ce l'ha fatta (e qui c'è stato il prolungato applauso del pubblico).
Le candeline del mio compleanno le ho spente da solo, visto che da solo vivo e mi sono detto: Auguri, Massimo.
Io la vaccinazione l'ho fatta ed invito a tutti a farla ed uso le parole di papa Francesco: Vaccinarsi è null'altro che un atto d'amore verso gli altri.
Massimo Ranieri ha quindi rivolto un grande ringraziamento a tutto il personale sanitario che ha dato anche a me ed alle maestranze degli spettacoli, la possibilità di riprendere a lavorare.
E qui Ranieri ha raccontato un episodio della sua vita di tanti anni fa.
Raccontai a mio padre, ha detto, di aver firmato un contrattio pubblicitario con la Barilla, un contratto milionario. Quanti soldi... Roba da far tremare le vene ai polsi per un ragazzo.
Corro a casa e lo dico a papà: Ho firmato un contratto con cui ci daranno un sacco di soldi e mio padre di rimando: Guagliò, fatte da' pure nu poco e pasta...
Evidentemente la saggezza ed il pragmatismo di chi va sul concreto e che resta sempre con i piedi a terra.
A questo punto dopo qualche canzone molto partecipata presenti, Ranieri ha interpretato il personaggio di Nicola Quagliarulo (nella seconda foto in basso), modello di onestà, una macchietta più vicina al personaggio di Nino Taranto che di Totò che pure ha scimmiottato.
Terminato questo segmento dello spettacolo a Massimo Ranieri è stato portato da una bimba un grande cartellone (nella tredicesima foto in basso) con la scritta: A mia nipote dono le tue rose rosse non ancora appassite, un cartello che l'artista ha preso con sé sul palco per mostrarlo al pubblico.
Massimo Ranieri ha quindi ricordato il mometo, oltre 30 anni fa, in cui approdò alla corte di Giorgio Strehler che lo aveva scritturato per un ruolo in un lavoro di Bertold Brecht da tenersi al Teatro Lirico di Milano (il Piccolo, fondato dallo stesso Strehler venne dopo).
Ripreso il concerto Ranieri ha avuto sempre il conforto del pubblico che lo ha accompagnato nei ritornelli delle canzoni al punto che l'attore ha detto: A fine spettacolo lasciate il vostro nome e cognome con il numero di telefono. All'occorrenza vi chiamerò tutti per fare parte del coro. Io vi chiamo uno ad uno, sindaco e signora compresi.
Poi ha descritto la paura del palcoscenico, in particolare quello di San Remo dove è tornato lo scorso anno dopo tante assenze. E' un effetto incredibile che fa quel luogo. La paura ti prende, la saliva si azzera.
Ha anche raccontato che a 24 anni aveva deciso di non cantare più fino a quando un suo amico, insistendo, gli mandò a casa un autore di canzoni già pronte e tutte scritte per lui e per la sua vocalità.
Ranieri le ascoltò, effettivamente tutte bellissime, ma rimase fermo nel suo convincimento.
Poi questo giovane prima di andare via, dopo che aveva già riposto la chitarra nel suo astuccio, gli disse: Ne ho un'altra che ho dimenticato di farle ascoltare. Posso?
E va bene, gli dissi. Fu quella la canzone che mi fece tornare a cantare. Era il 1988 e si trattava di "Perdere l'amore".
Ultimato il concerto tra gli applausi del pubblico, sul palco sono saliti Renato Giordano, Orsetta e Gianlorenzo Gregoretti - mentre la moglie del grande regista, Fausta Capace Minutolo è rimasta  seduta tra il pubblico (nella quattordicesima foto in basso, la moglie ed i figli di Gregoretti) - e Clemente Mastella per conferire a Massimo Ranieri il Premio "Ugo Gregoretti", terza edizione.
Ranieri ha subito detto che Città-Spettacolo gli è mancata. Avrebbe dovuto esserci come attore su invito del direttore artistico dell'epoca, Maurizio Costanzo che gli disse semplicemente: Che fai in questi giorni...?
Mastella nel suo intervento ha ricordato che secondo tradizione, Dio salva il genere umano perché c'è sempre un gruppo di persone che si dedica agli altri.
In questi giorni, in questi ultimi lunghi mesi, noi abbiamo avuto i sanitari che hanno fatto ciò. A loro diciamo il nostro grazie.
Sogno una vita di normalità, di giovani che si abbracciano e di nonni che accompagnano i nipotini a scuola.
Diamo il Premio Gregoretti in nome di questa normalità e lo diamo a Ranieri quale segno di riconoscenza ad Ugo Gregoretti che ha inventato la formula di questo Festival e per l'amore che ha avuto per la nostra città.
Renato Giordano ha letto quindi la motivazione del riconoscimento mentre la consegna della statuina, realizzata da Mimmo Paladino, rappresentante il famoso suo cavallo, è stata fatta da Orsetta Gregoretti (nella dodicesima foto in basso) che ha ringraziato il sindaco che dedica il Premio a nome del mio papà, a grandi artisti.
Massimo Ranieri ha chiuso ricordando Gregoretti, una figura di grande spessore culturale, di quella cultura che ci ha fatto anche crescere.
C'è da dire, infine, che allo spettacolo ha assistito anche il direttore di Rai 1, Stefano Coletta (nella sedicesima foto in basso è con Renato Giordano, a sinistra) e che hanno assistito altresì, con grande compostezza, anche alcuna centinaia di persone, per lo più giovani, da dietro le transenne (le ultime due foto in basso).
I posti a sedere, poco più di mille, sono stati tutti occupati.

Le foto sono di Antonio Caporaso per "Gazzetta di Benevento"

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.143250




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 407916803 / Informativa Privacy