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Benevento, 20-05-2018 15:36 ____
Lotta senza quartiere della Caritas contro il gioco d'azzardo. In corteo per dire basta ma anche per sostenere chi ha deciso di smettere
Il sindaco Clemente Mastella ha sottolineato al riguardo l'ipocrisia dello Stato. Il direttore della Caritas don Nicola De Blasio ha sottolineato: Non sempre cio' che e' legale e' anche giusto e buono. Ci sara' un Regolamento del Comune?
Nostro servizio
  

Un altro mattoncino è stato messo.
Il muro di contenimento da alzare è ancora lungi dall'essere completato ma i primi risultati cominciano a vedersi.
Ci riferiamo alla lotta senza quartiere che la Caritas Diocesana sta portando avanti contro le ludopatie, contro quelle pratiche cioè, legalmente gestite da tantissimi commercianti con l'assenso dello Stato, che succhiano letteralmente la vita a quanti una volta entrati nella spirale, non riescono più ad uscirne.
La calda mattinata di oggi, ha visto la partecipazione di tanti giovani che hanno voluto dire No al gioco d'azzardo e lo hanno fatto partendo da una sala scommesse, quella di piazza Bissolati al viale Principe di Napoli fino a giungere a quella di piazza Roma.
Un corteo che si è spesso fermato lungo il percorso per consentire a tutti di esprimere la propria rabbia ed il proprio rammarico per questa terribile condizione di vita.
Alcuni lo hanno fatto intonando una canzone, altri leggendo un appello.
Innanzi al corteo lo striscione con la scritta: SlotMob.
Alla manifestazione hanno preso parte anche i sindaci o delegati dei Comuni di Baselice, Torrecuso e Roccabascerana.
Il sindaco Clemente Mastella ha ricordato che riguardo la vicenda del gioco d'azzardo c'è molta ipocrisia perche lo Stato recupera soldi da queste scommesse dando la possibilità a tanti negozianti di ospitare queste macchinette mangia soldi.
Dall'altra, c'è questa esigenza di eliminare questo virus e Benevento è una città molto colpita da esso, un virus che attacca migliaia di persone annientandole e riducendo peraltro drasticamente la capacità economica della famiglia perché sono in tanti a giocarsi buona parte della pensione, piuttosto che dello stipendo o dell'incasso di un'attività commerciale.
C'è, dunque, un ozio drammatico che è una vera e propria malattia.
Il virus va debellato dal piano medico a quello della solidarietà da dare a queste persone che non devono sentirsi sole.
E' stato anche accennato ad un Regolamento di cui la città dovrebbe dotarsi.
Mastella non ha detto no ed ha incaricato il consigliere Angela Russo, presidente della Commissione Mobilità di studiare la vicenda.
Russo, che ha partecipato al corteo, ci ha detto che ha già raccolto altri Regolamenti simili di cui comincerà lo studio.
Per l'immediato, si può insistere con i controlli, severi, su tutti i punti di scommesse per fare in modo, almeno, che al loro interno non vi entrino i minorenni.
Don Nicola De Blasio, direttore della Caritas, ha confermato che la manifestazione di oggi non è stata organizzata contro nessuno.
Abbiamo solo voluto far prendere coscienza di un problema che è reale e che va contrastato partendo dall'assunto che non sempre ciò che è legale sia anche giusto e buono.
La parte più importante e che abbiamo coinvolto e continuiamo a coinvolgere, i ragazzi della scuole che saranno i cittadini del domani.
E' un piccolo seme che abbiamo messo nel cuore di questi ragazzi sperando che quando saranno loro gli adulti del domani cercheranno di mettere una grande pezza agli errori che abbiamo fatto noi, uomini e donne di oggi.
Abbiamo chiesto a don Nicola se ci sia un riscontro all'azione che stanno portando avanti oramai da tempo e se cioè siano aumentati i commercianti che hanno deciso di abbandonare questa pratica che peraltro a loro porta guadagni non trascurabili.
Sì, ci ha risposto don Nicola. Si tenga conto che ogni macchinetta realizza un introito di circa 2.500 euro al mese.
C'è un aumento di chi ha deciso di non far entrare nel proprio esercizio commerciale il settore delle scomesse, ma c'è anche e soprattutto un risveglio delle coscienze.
Non immediatamente possono mettere fuori questi oggetti per via di norme burocratiche, ma il convincimento è oramai in atto e soprattutto c'è la voglia da parte nostra del fatto che, se vogliamo che i commercianti si privino di queste entrate, dobbiamo fare in modo da fornirne loro delle altre.
Faccio un esempio: Quando i cittadini hanno capito che l'olio di palma non era consigliato nella produzione di biscotti o quanto altro, immediatamente tutte le ditte si sono preoccupate di toglierlo dalla loro lavorazione altrimenti non avrebbero venduto più i loro prodotti.
Ed allora se noi abituiamo la gente a non andare a prendere il caffè o a comprare il giornale in una edicola dove si pratica, legittimamente, il gioco d'azzardo, vedrete che semplicemente per una legge di mercato, saranno costretti ad adeguarsi ed a mettere fuori dalla porta le terribili macchinette mangiasoldi.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

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