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Benevento, 18-05-2018 14:36 ____
Il welcome deve diventare una cultura, e' importante quindi incominciare il #PortidiTerra con l'arte, con le vostre fotografie e le vostre opere
Angelo Moretti, coordinatore di Caritas Benevento ha salutato cosi' al vernissage della mostra "Dalla guerra al Welcome" inaugurata a Palazzo Paolo V
Redazione
  

Il welcome deve diventare una cultura, è importante quindi incominciare il #PortidiTerra con l'arte, con le vostre fotografie e le vostre opere.
Con queste parole, Angelo Moretti, coordinatore di Caritas Benevento e direttore scientifico del Festival #PortidiTerra, ha salutato Alessandro Serranò, Francesco Malavolta, Vishka Sabet Azar ed Amir Sabet Azar al vernissage della mostra "Dalla guerra al Welcome" che è stata inaugurata, questa mattina, a Palazzo Paolo V.
Una selezione di scatti della Rassegna "The Blood of Syria" di Alessio Romenzi, e le mostre "Linee di Confine" di Francesco Malavolta e "Il Welcome" di Alessandro Serranò, sono visitabili insieme con la mostra "Per una vana colpa" di Vishka Sabat Azar e Amir Sabat Azar.
Francesco Giangregorio, coordinatore dello Sprar di Chianche che ospita i due artisti persiani è così intervenuto: "Auguro a loro, cittadini del mondo, di raccontare il nostro welcome attraverso la loro arte".
Alessandro Serranò ha raccontato di come sia arrivato al reportage esposto a Palazzo Paolo V: "Ero stato mandato dal giornale e pensavo di raccontare la solita storia di migrazione e invece ogni vostro paese del welcome che incontravo sulla strada raccontava di storie di riprese, di integrazione, di frutti della terra.
Per questo, sono tornato volentieri per approfondire ed ho scoperto un mondo".
Francesco Malavolta ha mostrato, durante il vernissage, una serie di suoi scatti che raccontano di salvataggi, gente in mare, corpi ammassati, ma anche di vita, di amore, di persone appena salvate che si baciano.
"Lavoro da 20 anni con Agenzie internazionali - ha raccontato Malavolta - sono più di 150 le missioni che ho seguito, ma il lavoro più importante lo faccio nelle scuole, perché è da lì che bisogna cominciare per sdoganare l'idea negativa che c'è dell'immigrazione".
Gli allievi del liceo Classico "Giannone" hanno seguito la testimonianza dell'inviato del Tg1 Amedeo Ricucci durante il Laboratorio "Comunicare la guerra, raccontare la Pace", evento off del Festival PortidiTerra.

 

comunicato n.112897




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