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Benevento, 11-12-2017 16:23 ____
In merito all'apertura di una sede del Centro di Aiuto alla Vita alla Spina Verde al Rione Liberta', e' intervenuta anche la Lidu Benevento
L'Associazione si e' espressa per la laicita' delle istituzioni e la difesa dei diritti civili
Redazione
  

In merito all'apertura di una sede del Cav (Centro Aiuto alla Vita) presso la Spina Verde al Rione Libertà, è intervenuta anche la Lidu Benevento la quale si è espressa per la laicità delle istituzioni e la difesa dei diritti civili.
"Il Cav - si legge nella nota a firma del segretario, Giuseppe Di Gioia, e del presidente, Luigi Diego Perifano - è un'associazione privata che si distingue per una costante attività di contrasto alla corretta applicazione di una Legge dello Stato, la numero 194/1978, che, in vigore da quasi trent'anni, tutela il diritto delle donne ad una maternità voluta e consapevole.
La Spina Verde del Rione Libertà e le strutture su di essa esistenti sono beni pubblici, realizzati con soldi pubblici e destinati all'utilizzo per scopi di pubblica utilità.
Il Comune di Benevento ha concesso l'uso di un bene pubblico ad un'associazione privata che opera con l'obiettivo primario di contrastare una legge dello stato.
Non ci interessa contestare il Cav: non ne condividiamo metodi e finalità, ma rispettiamo la libertà di ciascuno di operare nel modo più confacente al proprio modo di pensare, a condizione, tuttavia, che tale libertà non si risolva in pregiudizio della libertà altrui.
Ciò che contestiamo è la condotta dell'Amministrazione comunale che, da una parte, usa come scudo una parrocchia per accordare l'utilizzo privatistico di strutture pubbliche; e, dall'altra, viene meno ai propri doveri di neutralità e correttezza istituzionale, i quali impongono non solo il rispetto delle leggi dello Stato, ma soprattutto la tutela, quando espressamente prevista dall'ordinamento giuridico, come nel caso della Legge numero 194/78, della libertà di coscienza e di scelta di tutte le cittadine e i cittadini amministrati.
Non serve ribadire ciò che dovrebbe essere scontato: gli amministratori comunali non possono e non devono riversare nell'attività rivolta alla sfera collettiva i propri valori etico-religiosi, assoluti e non negoziabili, specie quando ciò si sostanzia in una sottile forma di pressione psicologica nei confronti di donne che già vivono con intima sofferenza il ricorso all'interruzione di gravidanza.
La laicità delle istituzioni pubbliche dovrebbe essere un valore acquisito e condiviso, ma evidentemente a Benevento c'è ancora chi ritiene plausibile assecondare, nel 2017, un antistorico conflitto fra convinzioni religiose e diritti civili".

comunicato n.108336




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