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Benevento, 20-10-2017 19:15 ____
C'e' chi parla di ineleganza e chi addirittura di figuraccia quella posta in essere, a torto o a ragione, dal ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli
L'esponente del Governo non ha gradito la manifestazione di un gruppo di studenti e la contestazione di alcuni insegnanti ed ha gridato: La prossima volta organizzatela meglio ed e' andata via. Claudio Ricci: Impari l'educazione
di Diego De Lucia
  

C'è chi parla di ineleganza e chi addirittura di figuraccia quella posta in essere, a torto o a ragione, dal ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, intervenuta al convegno sui diritti dei diversamente abili nella Scuola organizzato dalla Cgil sannita all'Auditorium Sant'Agostino di Benevento.
Un incidente diplomatico mai visto, questo è certo, ha scosso il pomeriggio ottobrino cittadino.
Il ministro con la chioma rossa fuoco del Governo Gentiloni, ha abbandonato rumorosamente l'incontro, moderato dal giornalista Enzo Colarusso, in forte polemica con gli organizzatori, con i quali peraltro ha condiviso, nei mesi scorsi, la medesima militanza sindacale sino a quando ha assunto il delicato incarico ministeriale.
Fedeli non ha gradito la manifestazione di un gruppo di studenti, peraltro nemmeno oceanica, che contestavano la "buona scuola", l'alternanza scuola-lavoro, la scarsa sicurezza degli edifici e che manifestavano nelle stradine attorno alla ex chiesa di Sant'Agostino ed ex Caserma dei Carabinieri a due passi dall'Arco di Traiano.
Ha abbandonato il palco e la città, uscendo da una porta laterale, in maniera plateale non salutando nessuno ed inveendo dalla navata della ex chiesa contro gli organizzatori della Cgil al grido di: "La prossima volta organizzatela meglio".
Un simile atteggiamento da parte di un esponente del Governo ad un convegno pubblico non si era mai visto in città, almeno a memoria d'uomo; una plateale mancanza di rispetto per i relatori, tra i quali un assessore regionale, il presidente della Provincia, il rettore dell'Università e verso il pubblico composto da docenti, oltre che da giornalisti e semplici cittadini.
E' stata una cosa francamente del tutto nuova dalle parti di Benevento.
Il convulso pomeriggio è cominciato con un gruppetto di studenti del Collettivo Autonomo Studentesco di Benevento, supportati da alcuni loro colleghi di Napoli, che hanno reclamato un confronto con il ministro Fedeli.
Non erano più di una cinquantina, controllati dalla Polizia di Stato e Carabinieri e tenuti lontani dall'Auditorium grazie ad alcuni furgoni delle Forze dell'ordine piazzati nei punti strategici che hanno impedito l'accesso all'ex chiesa.
Le strette stradine attorno all'Auditorium sono state anche transennate.
Ovviamente agenti e Carabinieri hanno permesso l'accesso alle persone più "mature" che volevano ascoltare il ministro e, comunque, anche tra i docenti alcuni hanno voluto manifestare il loro dissenso.
In particolare, lo hanno fatto docenti e dirigenti delle scuole del Fortore che hanno reclamato la normalizzazione delle loro Istituzioni a rischio di abbandono.
Gli studenti hanno cercato a lungo di aggirare lo schieramento di polizia, contestando la stessa Cgil sannita che ha organizzato il confronto escludendo proprio gli studenti.
Va detto che il ministro, giunto con circa 45 minuti di ritardo rispetto al previsto, ha subito mostrato di non aver affatto gradito l'accenno di contestazione studentesca.
Il suo entourage, infatti, ha subito chiamato da parte uno dei promotori e ha contestato vivacemente quello che stava accadendo fuori.
Il tutto è avvenuto nel retro dell'ex altare che funge da palco presidenziale appunto per i convegni.
Comunque tutto sembrava finito là, perché il convegno è regolarmente iniziato registrando diversi interventi e qualche contestazione dalla platea, appunto da parte soprattutto dei docenti del Fortore che hanno manifestato il proprio enorme disagio, sia pure in toni civili e democratici anche se decisi.
I ragazzi, intanto, sono riusciti ad arrivare sino alla vicinissima piazza Piano di Corte.
La loro manifestazione era prevista in un primo momento solo per la piazza Federico Torre, ma nel centro della movida del sabato gli studenti sono stati contenuti dagli agenti della Celere con tanto di assetto antisommossa.
Nel mirino degli studenti il decreto "Buona Scuola", che a loro dire ha distrutto la scuola italiana.
Nonostante lo schieramento, gli studenti hanno alla fine imboccato uno dei vicoli laterali nei pressi del Sant'Agostino e poi cominciando ad intonare slogan di contestazione.
Tuttavia, va detto che all'interno del grande Auditorium nessuno si è accorto del trambusto tanto che il convegno è continuato regolarmente.
Forse anche perché stava parlando, in quel momento, il presidente della Provincia che, con tono forte, ha chiesto più soldi per le sue scuole ed ha reclamato maggiore attenzione per la sicurezza, chiedendo di non tagliare altre presidenze ed incassando due applausi a scena aperta.
In ogni caso, avvertito di quanto stava accadendo fuori, il segretario provinciale della Cgil, Rosita Galdiero, si è ad un certo punto portato sul palco ed ha chiesto al ministro di avere un colloquio con gli studenti.
opo un attimo di sconcerto, Fedeli, visibilmente irritata, ha accettato di scendere dal palco e si è recata fuori l'Auditorium, tra lo sconcerto generale, con Ricci che è rimasto di stucco e con lo stesso moderatore che non sapeva bene che fare.
Il vertice ministro-studenti c'è stato proprio al di fuori dell'Auditorium sui gradini d'ingresso con un membro del Collettivo a dialogare con l'esponente del Governo.
Il confronto è avvenuto tra il ministro seduto sulle scale e la delegazione del Collettivo su alternanza scuola-lavoro, in particolare, agli studenti non sta bene la problematica di prestare un servizio senza ricevere il giusto compenso e l’attitudine, quindi, a non dare un valore all'impegno profuso.
Dopo un breve parlottare, in quello che è stato un vero e proprio dialogo tra sordi, il ministro è rientrato nell'Auditorium sempre scortato alla sua destra da Galdiero.
Arrivato nei pressi dell'ex altare e rivolto alla presidenza, il ministro Fedeli ha urlato alzando un ditino minaccioso e dicendo di organizzare meglio le cose.
Francamente non si è capito contro chi ce l'avesse visto che sul palco erano tutti ospiti della Cgil, a cominciare ovviamente da Colarusso.
Quindi, Fedeli senza profferire nemmeno un saluto ha svicolato verso l'ex passo carraio di quella che fu una Caserma dei Carabinieri ed ha lasciato Benevento.
Ricci, che era stato interrotto circa quindici minuti prima ha ripreso il microfono ed ha urlato: "Chi assume cariche pubbliche deve imparare per prima cosa l'educazione", incassando il terzo applauso a scena aperta. Quindi, la stessa Galdiero ha afferrato un microfono per dire che chi ha responsabilità politiche deve avere atteggiamenti responsabili ed infine il moderatore ha chiesto a tutti di prestare attenzione ancora agli altri oratori, a partire dall'assessore regionale per il rispetto loro dovuto.
Sconcertante da parte di chi è stato sindacalisto e chissà quante proteste ha suscitato, ispirato o partecipato. 
Ma torniamo all'inizio. 
A dare il benvenuto a pubblico, oratori ed al ministro, il segretario provinciale Galdiero, che a tratti è stata polemica e comunque si è un po' lasciata trascinare dalla sua ben nota foga oratoria: "Benevento è la provincia più piccola della Regione e dal 2008 al 2013 qui si sono persi tanti posti di lavoro".
Poi ha aggiunto: "Qui ha chiuso la grande fabbrica del sapere. Uno stillicidio.
Da 82 scuole autonome a 53, un taglio pari al 37%, mentre chiudono anche le fabbriche e si sopravvive solo con il lavoro pubblico dipendente".
Polemica anche sulla riforma del Governo Renzi-Gentiloni: "Le riforme hanno smantellato il sistema dell'educazione, ormai questa è la provincia con il più alto numero di anziani: il risultato è la desertificazione e la fuga dei giovani all'estero anche per un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 53%".
Infine, Galdiero ha spiegato che per contrastare i numeri nefasti elencati serve partire dall'Università: "E' un'eccellenza del territorio, deve essere rilanciata, ma come, se qui la maggior parte delle persone vive di sussidi sociali e non si può permettere di pagare gli studi?"
E' intervenuto, quindi, il segretario provinciale Flc Cgil, Enrico Macrì, spiegando: "Le responsabilità del dimensionamento ce le hanno tutti ed è stato un grande problema per la scuola sannita.
Non ci si può imbattere in norme numeriche che cancellano una scuola per un alunno in meno".
Sul dimensionamento, Macrì ha attaccato: "Si vuole dichiarare l'abbandono del territorio come presidio culturale da parte dello Stato.
Parametri uguali non possono essere applicati a territori diversi. Penso al Fortore".
Anche Macrì ha chiuso il suo intervento parlando dell'Unisannio: "Non ha mai acquisito la forza propulsiva che ci si aspettava.
Così si favorisce l'ampliamento della forbice tra nord e sud".
Il presidente della Provincia Claudio Ricci, ha chiesto che il Governo riveda la politica dei tagli ai danni della Scuola. "E' impensabile togliere risorse finanziarie ai settori strategici della scuola e della Sanità".
Il presidente ha, quindi, affermato che questi tagli non possono essere effettuati in particolare in aree già svantaggiate e marginali quali sono quelle dell'interno della Campania. "E' un vero e proprio dramma questo periodo dell'anno, quando ci dobbiamo misurare con la scadenza del dimensionamento scolastico.
Continuiamo a tagliare dirigenze in un'area che vede sempre di più assottigliarsi i servizi pubblici ai cittadini.
Occorre saper distinguere tra le aree interne montane e le aree costiere della Campania: Non si può andare avanti senza tenere conto delle peculiarità dei problemi del Sannio rispetto al napoletano".
Infine, il presidente ha invocato dal Governo e dal Parlamento risorse finanziarie certe e cospicue per far fronte al grande problema della sicurezza degli edifici scolastici: "Su 52 istituti superiori quali sono quelli che competono alla Provincia di Benevento ben pochi sono a norma.
Ma solo per avere una perizia per la sicurezza antisismica occorrono centinaia di migliaia di euro per pagare le parcelle professionali.
Soldi che noi come Provincia non abbiamo nemmeno per la manutenzione ordinaria.
Bisogna finanziare le politiche di sicurezza scolastica di Province, Comuni e Regioni su questo tema", ha concluso Ricci, dopo la interruzione ampiamente descritta in precedenza.
Ripreso il convegno, dopo la "fuga" di Fedeli, il rettore dell'Unisannio Filippo de Rossi nel suo intervento ha difeso i numeri e le perfomance dell'Ateneo ribadendo che i corsi sono tenuti al 70% da titolari di cattedra ed accreditati; che l'equilibrio finanziario c'è e che sono tante le iniziative promosse nel territorio anche nei confronti del mondo delle imprese e che si sta assistendo a miglioramenti su fondi e borse studio.
Certo ci sono delle difficoltà, ma il quadro tracciato dal segretario Macrì non è stato condiviso.
L'assessore regionale all'Istruzione e Politiche Sociali, Lucia Fortini, ha parlato dei problemi del dimensionamento scolastico e dello sforzo per cercare di contenere i danni.
Ha detto dei progressi su edilizia scolastica e sui finanzimaenti per inclusione sociale e lotta alla dispersione scolastica, ricordando i netti miglioramenti degli ultimi anni.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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